Fermana, sia lodata la difesa a tre

SERIE C – Mister Antonioli si affida a una retroguardia solida e pratica, lo dicono i numeri: fallimentare il 4-3-3

di Lorenzo Attorresi

A fine girone d’andata la Fermana della prima parte di stagione viene scandagliata a raggi x. L’assetto tattico che ha portato più fieno in cascina? Incredibilmente è la difesa a tre con i suoi 12 punti prodotti in nove circostanze in cui è stata utilizzata. Male, invece, il 4-3-3 con una media di 0.8 punti a gara fruttati in cinque occasioni. E pensare che con quel modulo la Fermana di Destro era partita a bomba in stagione triturando il Ravenna all’esordio, 2-1 firmato da Petrucci e Bacio Terracino che sembrava volare.

Le difficoltà degli esterni (in particolare gli infortuni di Petrucci e Liguori, gli acciacchi e le prestazioni poco convincente dello stesso Bacio, D’Angelo che rende di più da trequartista) e gli equilibri trovati a fatica nelle due fasi, hanno consigliato il subentrato Antonioli a virare verso una difesa a tre solida e pratica, artificio che sembrava dovesse essere messo da parte nell’estate scorsa all’insegna del palleggio e della fantasia offensiva e che invece ha rappresentato la chiave per risolvere i problemi. Con la cerniera a tre, la Fermana di Destro vinse a Piacenza (4a giornata) con una gara attenta, ma è stata poi con Antonioli che ha svoltato innescando la nota remuntada con 8 punti nelle ultime quattro gare racimolati con Reggiana, Fano, Arzignano e Gubbio.

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