Fermana senza equilibri, l’onestà di mister Protti e quella tribuna laterale che fa battere il cuore

PAGELLE FERMANA – Debacle con la Reggiana. Parodi tradisce, manca filtro di squadra, Pellizzari la combina grossa

di Lorenzo Attorresi

Borghetto 5.5: ancora preferito a Nardi, stende Montalto in area e provoca il primo rigore: ma non è proprio colpa sua, se la Reggiana parte dal portiere opposto e imbastisce serenamente un’azione che dura 100 metri. Si fa trovare a metà strada sul pallonetto di Pellegrini che chiude la gara. Anche qui, però, il filtro della squadra è pari a zero. Una bella parata su punizione di Lanini a risultato stra-acquisito.

Eleuteri 5.5: stanco a Siena e maltrattato da Frediani, meno “puntato” con la Reggiana che attacca centralmente. I buchi sono di altri. In propulsione non c’è mai, anche perchè il pallone della Fermana è forato. Ce l’ha solo la Reggiana.

Parodi 4.5: male in occasione del primo rigore, quando segue a metà il taglio di Montalto, non ci arriva col tempo giusto in scivolata e l’attaccante si trova a tu per tu con Borghetto. Liscia un facile controllo e la Fermana rischia già il patatrac a fine primo tempo. Nella ripresa altro buco, meglio cavarlo. Dopo quattro anni di inattività, non regge l’intensità di tre gare ravvicinate. Troppi complimenti? No, solo questione di energie.
Pellizzari (13’st) 5: il Pellizzari più famoso, Andrea, negli anni ’90 era una Iena di Italia Uno, divenuto famoso per l’interpretazione di mister Brown, parodistico insegnante di inglese. Il difensore della Fermana, Stefano, non è invece una volpe: parte dalla panchina – per turnover, non per demeriti – viene messo in campo per far rifiatare Parodi a partita terminata già da un secolo e trova il modo di cogliere due ammonizioni in dodici minuti. Reggiano che andava a tifare Reggiana anche quando vestiva la maglia del Ravenna, forse voleva giocarla. Il problema è che ora sarà squalificato per Pontedera.

Spedalieri 5.5: sorpreso dal lancio magistrale di Montalto che, dopo un recupero alto, mette in porta Rosafio. Spedalieri lo stende forse un po’ prima dell’area, ma per l’arbitro è il secondo rigore di giornata – solo giallo, poteva essere tranquillamente rosso già al 18′. E pensare che, sullo 0-0, aveva rischiato di andare in gol di testa sul primo corner di Giandonato.

De Nuzzo 5: difficile da valutare, nessuna proposizione, nessuno squillo. Timbra il cartellino, stop.

Romeo 5: se nel centrocampo cadenzato va fuori giri pure il peperino Romeo, allora si fa fatica. Partitaccia anche per lui, basta guardare ciò che succede al terzo minuto di gioco: la sua mezzala di riferimento che percorre 30 metri di campo, arriva al limite e sfiora già la rete. Sul rigore del 2-0, è lui che perde banalmente il pallone dopo la punizione battuta corta da Giandonato, innescando il contropiede di Montalto. L’aggravante? A Siena si era riposato. L’attenuante? E’ un giovane non abituato agli impegni ravvicinati.

Giandonato 5: voto che abbassa la media stagionale. La considerazione è sempre la medesima. Quando non ha il pallone, aggredisce in avanti in modo caotico e disordinato, provando a fare quello che non può. Sull’azione che porta al primo rigore, non stende il diretto avversario per non farsi ammonire – è diffidato – e dunque non saltare la trasferta di Pontedera. In certe gare è meglio difendere venti metri più indietro, ma forse la Fermana – che non ha ancora i giusti equilibri senza palla – soffrirebbe uguale: così era capitato a Rimini o a Siena. Al di là del clamoroso 2-3 che sa di impresa. Oppio per il popolo.
Graziano (30’st) sv: galvanizzato da un gol storico al Franchi di Siena, avrebbe potuto benissimo giocare titolare sfruttando la scia del momento. Soprattutto perchè serviva freschezza e qualche corsa in più.

Misuraca 5: pregi e difetti di sempre.
Lorenzoni (39’st) sv: esordio in Serie C per l’under cresciuto nel vivaio, che lo scorso anno si era svezzato in D in prestito alla Sambenedettese. A quel punto, a punteggio acquisito, mister Protti avrebbe potuto far entrare anche qualche altro giovane in più scegliendo tra i vari Diouane, Grassi, Cardinali, Vessella: qualche euro in più, qualche sorriso in più sul volto del dg Tubaldi.

Pinzi 5.5: difficile valutare gli esterni in una gara praticamente non giocata, contro una Reggiana tra l’altro di altre categorie.
Bunino (13’st) sv

Fischnaller 5: meglio pensare alla prossima.

Maggio 5: stessa finta, stesso movimento. In C gli avversari – quasi tutti… – ti studiano e imparano a conoscerti. Meno imprevedibile, contro Siena e Reggiana giornate dure ma con avversari meno quotati sicuramente ricomincerà a tambureggiare.

Protti (all) 5: meriterebbe di più per l’intervista finale – “Io e il mio staff ci dobbiamo svegliare” – in cui si assume le responsabilità di un pomeriggio brutto, mal interpretato, mal impostato e mal gestito. Alla fine della settimana, però, i 6 punti nelle tre gare pesano tantissimo. Il sacco di Siena fa la differenza in positivo.

Tribuna laterale 10: cori dall’inizio alla fine, anche se al 18′ del primo tempo il pubblico potrebbe tranquillamente far riposare le corde vocali pigiando “silenzioso”. Colori, applausi, incitamenti non mancano mai. Lo stadio Recchioni è sempre effervescente, che si vinca o che si stia perdendo. Uno spettacolo d’emozioni.

CRONACA FERMANA – REGGIANA 

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