Il benedetto abbattimento del debito non è mai stato effettuato. In questi giorni l’Ente ha continuato a mandare cartelle per le indennità di trasferta irregolari degli anni passati
Fermana con due piedi in Eccellenza, parlare di calcio ha ancora senso? Se la salvezza in D è una chimera, il sindaco ha dichiarato che comunque prosegue il lavoro per la salvezza economica e finanziaria del club. Ma non è ora di darsi una mossa? Da troppi anni di parla di ristrutturazione del debito, troppe persone si sono riempite la bocca e, dopo gli ok con gli Enti creditori con tanto di mail sbandierate tra ottobre e novembre, nessun delegato della Fermana si è presentato in tribunale per omologare il tutto e cominciare a pagare.
Nelle ultime ore, tra ieri ed oggi, così, l’Agenzia delle Entrate ha ripreso a bussare alla porta degli ex tesserati, calciatori e dirigenti dei tempi della Serie C. Nel mirino continuano a starci quelle indennità di trasferta giudicate irregolari, soldi che da qualche parte l’Agenzia deve “recuperare”. Vari calciatori che già negli scorsi mesi avevano ricevuto avvisi di accertamento hanno trovato un’altra amara sorpresa nella cassetta delle lettere: si intima loro di pagare multe entro pochi giorni. Se non paga la Fermana, d’altronde, qualcuno dovrà pur farlo… Le indennità di trasferta, messe nel calderone del debito ufficialmente mai ristrutturato dal club, risalgono al periodo di Fabio Massimo Conti amministratore unico e di Gianfilippo Simoni socio.
