SERIE C – Nei canarini le mani di Costi (fisioterapista) e il lavoro di De Luce (preparatore atletico) fanno miracoli, i traumi da impatto purtroppo non lasciano scampo
di Lorenzo Attorresi
Il 2019 ha “traumatizzato” la Fermana, squadra dai muscoli forti ma attanagliata da una jella incredibile. Se lo staff ha gestito bene la condizione di flessori e adduttori, poco ha potuto fare per evitare gli infortuni da impatto. Gialloblu martoriati con 8 ko da traumi di cui alcuni abbastanza gravi. Cremona a gennaio ci ha rimesso una rotula dopo un contrasto in scivolata, Valentini a febbraio si è rotto un osso di una mano, Iotti a marzo ha lasciato un crociato a Teramo, Maurizi un menisco, Urbinati il perone a Bergamo con l’Albinoleffe. Ad aprile, contusione alla milza per Comotto dopo un tamponamento con un avversario dell’Imolese. Sfortuna non terminata. In questa stagione, ecco la spalla di Liguori uscita nell’infrasettimanale con la Triestina e trattata poi chirurgicamente. Stessa articolazione che ha fatto soffrire Cognigni a Gubbio due settimane fa: Luca sarà comunque disponibile per la ripresa delle ostilità dell’11 gennaio con il Vicenza.
Insomma, la Fermana chiede al 2020 più bontà dalla dea bendata che a dir la verità è cieca da un po’ di stagioni, ricordando anche il crociato di Bossa in D, il doppio crociato di Iotti, il crociato di D’Angelo, il crociato di Valentini, lo zigomo e il naso di Comotto, il gomito di Cognigni. Gran lavoro per il fisioterapista Walter Costi che prega per un nuovo anno più tranquillo.
Fa sorridere invece, il report sugli infortuni muscolari, quelli che con la prevenzione di Costi e il lavoro del preparatore atletico Roberto De Luce, la Fermana è in grado di dominare. Nel 2019 solo 7 acciacchi muscolari di cui molte elongazioni (1-2 partite saltate per chi si fa male) e solo 2 lesioni importanti. Donato De Pascalis si è lesionato in estate l’adduttore ed ha saltato 12 gare di campionato, adduttore che ha tradito anche Andrea Petrucci a riposo in autunno per 5 partite.
