Fermana, Di Matteo risponde a D’Angelo: “Prendo le distanze, lui con me non c’entra nulla”

L’imprenditore campano di nascita ma emiliano d’adozione voleva acquisire il club. “Nel caso arrivasse la salvezza, sarei ancora disponibile. Ma D’Angelo non fa parte della cordata”

Hanno fatto rumore, in realtà più lontano da Fermo che in città, le parole rilasciate ad un sito internet del posto da Gianfranco D’Angelo, colui che alla Fermana ha iniziato da qualche giorno a gestire le sorti di una Primavera malandata. L’ascolano D’Angelo, ex dirigente dell’Ascoli nella gestione Benigni, appassionato di mercato giovanile, ha anche parlato di futuro societario della Fermana, accostando il suo nome a quello di Nicola Di Matteo, l’imprenditore edile che in estate era stato molto vicino a rilevare il club gialloblu.

Gianfranco D’Angelo



La Fermana e i Simoni vanno aiutati – i virgolettati di D’Angelo riportati da “Vivere Fermo” – e io ho provato a portare l’imprenditore Nicola Di Matteo. Dopo l’incontro della scorsa estate in cui i Simoni dissero di no, un mese fa Di Matteo si era convinto a riprovarci, ma dopo la sconfitta di Pontedera (sabato 13 gennaio, 4-0 in Toscana, ndr) ci ha ripensato; ora se ne riparlerà a fine campionato”. Apriti cielo. A seguito delle rivelazioni “dangeliane” si è notevolmente irrigidito lo stesso Di Matteo, che si è sentito tirato in ballo. D’Angelo voleva intrufolarsi in qualche modo? L’imprenditore, che tramite l’intermediario Clemente Severati (avvocato e agente) aveva già parlato con la nostra testata in estate (rileggi), ci ha tenuto così a esporre le sue precisazioni.

Il signor Gianfranco D’Angelo ha speso il suo nome accanto al mio e non capisco il motivo – ha sottolineato Di Matteo -. La nostra collaborazione si è interrotta a Grosseto. Mi trovo a dover prendere le distanze da ciò che ha detto. Gianfranco D’Angelo non fa parte dei discorsi. Confermo, invece, la mia disponibilità a trattare l’acquisizione della Fermana ancora una volta nel caso in primavera arrivasse la salvezza. Auguro al club il più grande in bocca al lupo”.

Insomma, tralasciando ciò che sta accadendo nel settore giovanile gialloblu – Under 15 obbligatoria salvata da una società ascolana per il rotto della cuffia, Juniores Nazionale facoltativa organizzata per meri fini economici, Primavera con tre allenatori cambiati e otto ragazzi andavi via di recente perché stanchi di alcune dinamiche -, la Fermana non ha bisogno di distrarsi con uscite fuori luogo e fuori tempo massimo. A due giorni dalla fine del calciomercato invernale, a 15 partite (speriamo 17….) dalla fine della stagione, i canarini sono concentrati soltanto sul campo, consci che da qui in avanti dovranno contare esclusivamente sulle proprie forze. Arrabattarsi per focalizzarsi sul futuro societario, sapendo che niente da qui ai prossimi mesi cambierà, è un esercizio utopistico, inutile ed indelicato.

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