Fermana “aspettata” al Recchioni: putiferio Palumbo, Bolzan in una botte di ferro

SERIE D – Canarini massacrati al Riviera, l’attaccante nel mirino per aver indossato una sciarpa della Samb sua ex squadra. L’allenatore confermato, spaccatura evidente in società

I tifosi della Fermana sono letteralmente infuriati per una prestazione profondamente deludente in quel di San Benedetto e per tante altre cose. Il derby poteva finire benissimo 5 o 6 a zero, la classifica è tremenda, la rosa pure, sulla società meglio rimanere in silenzio… E allora la piazza ha deciso di “aspettare” il pullman della squadra al Recchioni, di rientro dalla trasferta. Pomeriggio caldissimo.

Tutti nel mirino, nessuno escluso, dal club ai calciatori, passando per Ruben Dario Bolzan. Le primissime attenzioni, però, sono state rivolte all’attaccante Luigi Palumbo che una volta sceso dal mezzo è stato affrontato a muso duro per quel che è successo a San Benedetto: prima della partita Palumbo, ex della sfida – vinse in rossoblu la D nel 2016 – ha posato sotto alla curva della Samb con tanto di sciarpa rossoblu in mano (nella foto, credit Samb). Un dettaglio che ha mandato su tutte le furie il mondo del tifo canarino. Uno scatto fotografico visto come una mancanza di rispetto e un oltraggio ai 100 anni e passa di storia gialloblu. Per la cronaca, Palumbo aveva deposto un mazzo di fiori sotto al settore locale nel ricordo di Stefano Coccia, tifoso rossoblu scomparso di recente e che conosceva. Un gesto assolutamente umano e rispettabile, un po’ meno condivisibile invece posare sorridente con la sciarpa della Samb subito dopo. Un fuoriprogramma che non ci voleva e che ha avuto il suo seguito a Fermo. I tifosi non sono stati teneri, Palumbo ha chiesto scusa per la leggerezza….

Insomma, continuano le gaffe dei giocatori canarini, dopo la follia Romizi che due settimane fa alla fine della gara col Termoli corse in spogliatoio dopo i fischi della laterale, fregandosene del fatto che i tifosi avrebbero voluto la squadra sotto al settore. Frizioni acuite da un clima non di certo idilliaco, ma non è una novità. La società è spaccata, oramai i lettori lo sanno. E le scelte tecniche di Bolzan vanno in una direzione: conta la parte “antica” del club, non di certo Paolucci e Ruggeri che al Recchioni, nel momento della contestazione, nemmeno erano presenti.

E’ stato dunque il direttore amministrativo Marco Catalano, di fronte ad una schiera nutrita di tifosi arrabbiati, a confermare Dario Bolzan, promettendo che con questi calciatori e con questo staff la Fermana riuscirà a salvarsi. Per inventarsi altro non ci sono soldi. Bolzan, dunque, è in una botte di ferro. Ma domenica con il Castelfidardo non si può sbagliare in uno stadio, il Bruno Recchioni, in cui la Fermana quest’anno non ha mai vinto...

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