Il 48enne Malavolta uccise la moglie Emanuela Massicci a Castignano il 19 dicembre scorso. Gli sviluppi
La giudice delle indagini preliminari del tribunale di Ascoli Piceno, Annalisa Giusti, ha disposto una perizia psichiatrica su Massimo Malavolta, il 48enne che la notte del 19 dicembre scorso ha ucciso la moglie Emanuela Massicci nella loro abitazione a Castignano, paese in provincia di Ascoli. L’accertamento servirà a valutare se l’uomo al momento della commissione dell’omicidio della moglie fosse capace di intendere e di volere o se la capacità fosse grandemente scemata. I periti incaricati dovranno accertare anche se Malavolta sia soggetto socialmente pericoloso, precisando eventualmente la tipologia e quale misura di sicurezza vada eventualmente applicata nei suoi confronti.
Gli esperti dovranno stabilire anche se le condizioni psicofisiche dell’uomo gli consentano o meno una cosciente partecipazione al procedimento, precisando se lo stato mentale sia eventualmente reversibile o meno. L’incarico sarà assegnato il 23 gennaio ai medici che si metteranno subito al lavoro per redigere la perizia. L’accertamento, al quale non si è opposta la Procura, è stato disposto dal gip, preso atto che nella cartella clinica vi è documentazione medica che ne comprova la necessità, garantendo il diritto alla difesa dell’indagato e la posizione di tutti i soggetti coinvolti.
Malavolta è ancora ricoverato all’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto, in quanto le sue condizioni psicofisiche attualmente non sono ritenute dai medici idonee alla detenzione in carcere, così come disposto dall’ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico dal gip. La notte dell’omicidio, avrebbe agito sotto l’effetto di cocaina, sostanza che assumeva occasionalmente. L’uomo soffriva di problemi psichici pregressi per i quali era seguito dal Centro di Salute Mentale.