SERIE C – L’esterno fino a novembre era senza squadra: “Mentalmente ero ko ma non ho mollato, sapevo di meritare una chance in Lega Pro”
di Lorenzo Attorresi
“In estate mi allenavo con una squadra di Eccellenza e mi divertivo a fare il difensore centrale pur essendo un esterno…”. Vallo a sapere che sarebbe servito anche quello. A Gubbio, in totale emergenza difensiva, Nicola Lancini si è inventato stopper consumato. Partitona incredibile, costellata di anticipi e ripartenze palla al piede. Dal divano di casa alla Lega Pro ritrovata a metà novembre. “Meno male che è arrivata la chiamata della Fermana. Sono stati mesi durissimi che non auguro nemmeno al mio peggior nemico. Ringrazio il Valcalepio (Eccellenza lombarda, ndr) con cui ho svolto la preparazione e lo Sporting Franciacorta (Serie D Girone D, ndr) che mi ha ospitato in autunno. Dopo la stagione tribolata con la Virtus Verona ero rimasto svincolato, mentalmente un colpo tremendo ma non ho mollato di un centimetro e ce l’ho fatta. Sapevo in cuor mio di meritare una chance in C, categoria che ho sempre fatto in carriera oltre a qualche sprazzo in B”.
Il classe ’94, cresciuto nel vivaio del Brescia ha convinto i gialloblu a tesserarlo. A Carpi per la prima volta andò in panchina: “Vidi una squadra un po’ impaurita, ci poteva stare visto il momento”. Con la Reggiana, la settimana seguente, titolare al posto di Sperotto. Non è più uscito. Con Lancini 8 punti in quattro gare. “C’è stata una grande svolta mentale da parte di tutto il gruppo. Sperotto? Non lo conoscevo personalmente, è un bravo giocatore e la concorrenza sana stimola”. A Gubbio, poi, Lancini ha giocato nei tre dietro, alla Scrosta, lasciando spazio sulla fascia al suo alter ego (convincente al rientro). “Io stopper? Me l’aspettavo perché in settimana avevamo fatto delle prove. Mi ha aiutato quell’esperienza in Eccellenza”. Tutto fa brodo.
L’infortunio alla caviglia patito lo scorso anno alla Virtus è solo un brutto ricordo. Lancini partì titolare, lo stop lo rallentò e per qualche mese finì fuori lista. Scherzo del destino: una delle presenze messe a referto a servizio della squadra di Gigi Fresco fu contro… la Fermana. 16 settembre 2018: all’esordio in campionato i canarini si imposero al Recchioni per 2-0. “Vidi una Fermana fastidiosissima, fu una vera e propria guerra che perdemmo. Che i canarini fossero una squadra vera si percepiva dall’atmosfera dello stadio”. In campo quel giorno c’erano Ginestra, Comotto, Scrosta, Iotti, Urbinati e Cognigni, tutta gente che Lancio ha ritrovato adesso.
