SERIE B – Il classe 2004 dovrà lavorare per guadagnarsi spazio e crescere ancora
Simone D’Uffizi è uno dei primi nuovi volti in casa Ascoli Calcio. Un giovane interessante, proveniente dalla Serie C e che in carriera ha giustamente assaggiato già anche i campi della Serie D. Da qui il Picchio parte nell’osservarlo per poi portarselo a casa. Ma cosa può dare il club bianconero al giovane e viceversa?
Innanzitutto, da uno che si chiama come il museo più importante d’Italia, purtroppo ci si aspetta bellezza. Diciamo “purtroppo” perché gasarsi per un giovane di qualità è la prima tappa per bruciarlo. Non ci pensa affatto l’Ascoli, conscio della possibilità di annaffiarlo quotidianamente e a lungo per farlo crescere, vedersi Collocolo. Classe 2004, D’Uffizi nasce calcisticamente alla Lodigiani prima di un prestito al Team Nuova Florida e poi l’arrivo alla Viterbese. Qui l’esordio tra i professionisti, tra l’altro in un match contro l’Ancona. Ma la gara importante è quella contro la Fidelis Andria quando, nel settembre del 2022, entra e piazza la doppietta che ribalta i giochi. Non solo, segnerà anche contro il Giugliano, sempre partendo dalla panchina e sotto per il punteggio, per far esplodere di gioia i suoi tifosi.
Dire che Simone sia tifoso della Lazio è riduttivo. Si può parlare proprio di amore ed è certo che il club di Lotito era lì lì per fare un’offerta. Per certo si sono registrati gli interessi anche di Juve, Bologna ed Empoli. Tutto però un semplice parlare. Quando poi è arrivata l’Ascoli ecco il nero su bianco che emoziona, in tutti in sensi: poche chiacchiere, un quadriennale. “A questi piaccio proprio”, avrà pensato una cosa del genere. E allora altra tappa per salire un gradino della scala. Si passa per la Serie B, per l’Ascoli e per mister Viali. Anche se descritto come piede mancino, D’Uffizi è totalmente ambidestro. Analizzando i gol di quest’annata, i due di piede sono arrivati con il destro, anche se la conduzione palla spesso varia. Questo dona molta imprevedibilità nella giocata. Marpioni come pochi, i difensori cadetti guardano molto il corpo per capire cosa farà l’avversario prima che calci, cosa che in un ambidestro è più difficile da leggere ma in un giovane è più facile da intuire.
Nei gol segnati in stagione, dicevamo, ci sono in mostra alcune qualità. Contro la Fidelis Andria piazza il passaggio chiave che permette poi di ricevere palla in area e segnare, inserendosi poi in un taglio perfetto da sinistra a destra per depositare in rete per la doppetta. Contro il Giugliano, invece, inserimento sul primo palo da corner e palla sotto la traversa dopo una capocciata. Seconda punta o trequartista? Questo è quello su cui dovrà lavorare Viali. Un giovane che ha, senza troppi giri di parole, la goduria di giocare in fascia. Innegabile, ma nel 4-3-1-2 ascolano può starci bene in due ruoli, neanche a dirlo anche nel 4-3-3 che il tecnico ha in testa come possibile mutamento in base alle necessità. Difetti? Quelli che potrebbe aver qualsiasi esordiente in Serie B. Fisicità, velocità di pensiero che deve necessariamente aumentare e qualche gerarchia da rispettare. Ma un quadriennale vuol dire futuro, quello che D’Uffizi vuole costruirsi con la maglia bianconera addosso.
