Nel pomeriggio l’arrivo della tappa marchigiana
di Andrea Verdolini
Nella geografia, particolarissima del ciclismo, le Marche si sono ormai caratterizzate come la regione dei muri. A far scoprire questa particolarità è stata la Tirreno-Adriatico che ha disvelato al grande pubblico ed ai corridori queste salite brevi e spaccagambe, del tutto simili a quelle delle notissime Fiandre. La tappa odierna del Giro d’Italia sembra fatta apposta per esaltare questa caratteristica. Dopo i primi 50 chilometri del tutto tranquilli e pianeggianti, da Civitanova in poi inizia il tourbillon con gli strappi. La carovana rosa quindi salirà a Montelupone, poi a Recanati, prima di scendere a Castelfidardo e riprendere l’ascesa verso Osimo. E’ tutto un saliscendi con San Paterniano, Polverigi, Monsano, San Marcello, Ostra, Ripe, La Croce e Mondolfo con 4 gran premi della montagna L’ultima asperità sarà quella che da Cuccurano sale sino al Monte Giove, 175 metri sul livello del mare ma con una pendenza che supera il 10%seppur la media è del 5 ultimi km piuttosto articolati attorno al centro storico di Fano costeggiandone le mura. Presentano diverse curve e controcurve con brevi tratti rettilinei a intervallarle.

Ultimo chilometro in leggera ascesa. Retta finale di 450 m su asfalto larghezza 8 m. L’arrivo in Viale Gramsci previsto tra le 16,50 e le 17,10. Fano si è svegliata prestissimo stamattina: una città blindata ma in festa, auspicando che Giove Pluvio non ci metta lo zampino. Scuole chiuse e pubblico che già sta affluendo nella zona del traguardo. 12 anni fa vinse Mark Cavendish con uno sprint regale; allora però si partiva da Modena mentre oggi la storia dovrebbe essere completamente diversa.

