“Fano, esco a testa altissima: ecco il resoconto della mia gestione, ringrazio Russo”

SERIE D – Il direttore Rino D’Agnelli fulminato dal presidente: “Inevitabile una presa di posizione mia o sua, peccato sia arrivata dopo una grande vittoria. Otto mesi molto positivi, i sentimenti al momento dei saluti con la gente mi ripagano di tutto”

Qualche giorno per godersi gli ultimi scampoli a Fano, ripensando a questi otto mesi intensi e proficui mentre preparava i bagagli. Rino D’Agnelli da domenica sera non è più il club manager dei granata ma solo oggi ha caricato la macchina ingranando la prima. Con dispiacere enorme. Ma senza fare “casino”. Anche da questo si comprende lo spessore del direttore piemontese, fulminato dal presidente Russo per “divergenze di vedute” nonostante il progetto tecnico stesse dando frutti succosi.

“Sì, il presidente ha detto bene, ci sono state divergenze su alcune strategie ed una presa di posizione, mia o sua, era inevitabile – ha detto D’Agnelli mentre accendeva il motore della sua vettura -. E’ arrivata la sua alla fine di una gara vinta bene – goleada con l’Avezzano, ndr – e in questi giorni si sta parlando di tutto tranne che della prestazione dei ragazzi. Purtroppo non si è dato il giusto risalto ad una prova importante del Fano sul campo. Cosa dire? Esco a testa altissima, il lavoro fatto con serietà e dedizione è sotto gli occhi di tutti, fanesi e non”.

Il resoconto di D’Agnelli è lungo e articolato. “In questi mesi abbiamo migliorato l’organizzazione, i rapporti con la città, abbiamo riavvicinato la squadra alla gente, abbiamo incrementato i risultati sul campo allestendo una buona rosa, siamo cresciuti nella gestione del quotidiano riequilibrando la filiera dei collaboratori, abbiamo riattivato l’area hospitality al Mancini e il giornalino che da anni mancava. Abbiamo istaurato una diretta facebook delle gare di altissimo livello, abbiamo portato il dj set allo stadio, non facendo mancare mai supporto logistico, organizzativo e psicologico a staff, squadra e tutti i collaboratori. Non ultimo abbiamo venduto anche un giovane calciatore in Serie A (il 2005 Mancini al Monza, ndr)”.

“Per tutto questo, credo che la gestione sia stata assolutamente positiva – ha continuato il direttore -. Ne sono testimoni non tanto le parole di chi mi conosce poco o che fa calcio da un giorno, ma i sentimenti che ho visto nel momento dei saluti con i collaboratori e con tutta la gente che è stata al mio fianco per otto mesi, che hanno visto che persona sono e come lavoro. Ci sono persone con esperienza che hanno visto calcio ad alti livelli, vedendo passare allenatori importanti, che mi hanno detto: “Direttore, sono anni che non vedevo uno come te, questo per me è il massimo”.

Toccante anche il saluto alla squadra di Mosconi, ad un centimetro dai playoff. “Ho salutato tutti singolarmente. Con parte dei calciatori ci troveremo da avversari, ma magari qualcuno potrebbe essere ancora un mio giocatore in futuro. Chiudo salutando e ringraziando il presidente Russo perchè mi ha dato l’opportunità di farmi conoscere, saluto indistintamente staff tecnico, medico, i volontari, e i tifosi meravigliosi”.

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