Falegnameria della solidarietà: “Hanno perduto il lavoro e vengono da noi a imparare un nuovo mestiere”

L’idea di poter offrire una occupazione che restituisse la dignità persa

La Falegnameria della solidarietà nasce all’interno della cooperativa Undicesimaora, progetto che guarda al lavoro come risposta sociale, nato nel periodo in cui la povertà cresceva a causa della crisi economica e della disoccupazione. L’idea di poter offrire una occupazione, che restituisse la dignità persa, era fondamentale nell’ottica Caritas Senigallia di comprendere un nuovo tipo di povertà.

A chi si rivolgeva all’associazione, invece di pagare le bollette, si proponeva un inserimento di sei mesi, affinché queste persone provassero a riprendersi in mano la propria vita e a costruirsi una nuova possibilità. Oggi la falegnameria è aperta a tutti e funziona molto bene, produce il giusto fatturato che serve a ripagare i costi dell’attività, delle strutture e dei lavoratori. Oltre ai quattro pensionati che insegnano il mestiere, tutti senigalliesi, ci sono un buon numero di lavoratori.

“In questo periodo abbiamo 12-13 persone che hanno perduto il lavoro e vengono da noi a imparare un nuovo mestiere. L’obiettivo è insegnare loro a cavarsela anche quando saranno fuori da qui, a fare da soli”, spiega Pierino Mencarelli volontario con 47 anni di falegnameria alle spalle. Il suo è un lavoro antico ma sempre richiesto. “Chi fa i mobili su misura è molto richiesto, ma deve avere una bottega piccola. Le grosse macchine per le industrie non vanno bene per l’artigianato”. “Mi sono appassionato al lavoro grazie a papà. C’era la crisi e decidemmo di creare inizialmente un gazebo per aiutare chi era rimasto per strada. Poi ci siamo allargati”, il racconto del volontario pensionato di Senigallia Giordano Panni.

Trattandosi di una occupazione meno faticosa rispetto a quella all’Orto della solidarietà (la struttura che sta accanto alla Falegnameria) è più adatto agli uomini di una certa età. L’Orto solidale è il primo progetto di UndicesimaOra: lavorare la terra, insieme a persone in difficoltà, è un momento che insegna molto sulla vita e sulla capacità di risollevarsi. L’Orto produce attraverso il metodo biologico. “Nella nostra cooperativa, in questo periodo, sono inserite a livello lavorativo 70 persone fra falegnameria, orto e magazzino solidale. Creiamo con ogni persona un progetto educativo insieme. Diamo un lavoro e, insieme, gli strumenti per proseguirlo al di fuori, dando disciplina, regole, orari. Siamo legati al centro di solidarietà dove intercettiamo i casi di povertà, ma siamo in stretto contatto pure con i servizi sociali e territoriali”, termina l’educatrice sociale Simona Stimilli.

Camilla Cataldo
Author: Camilla Cataldo

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