L’uomo dovrà rispondere del reato di estorsione continuata
Nella giornata di venerdì, il personale della Squadra Mobile, diretta dalla Dott.ssa Maria Raffaella Abbate, traeva in arresto per il reato di estorsione continuata un cittadino pakistano di 33 anni, A. G. le sue iniziali, residente in provincia di Macerata.
A seguito delle denunce sporte da due cittadini extracomunitari nigeriani è stato predisposto un mirato servizio volto a cogliere in flagranza di reato il responsabile di un’estorsione ai danni di due braccianti agricoli, dipendenti di un’azienda agricola.
Il 33enne pakistano era l’autista del mezzo che conduceva i lavoratori sul posto di lavoro. Grazie alle indagini, gli agenti lo hanno trovato in possesso della somma di denaro estorta ai due nigeriani che lo hanno denunciato. L’uomo, infatti, è responsabile di aver estorto ai due dipendenti la somma di circa 400 euro mensili, a partire luglio 2019, dalla loro retribuzione mensile pari a circa 600/700 euro netti. Nel caso in cui i due non avessero consegnato i soldi, avrebbero perso il lavoro.
L’attività ha permesso, inoltre, di procedere al sequestro di documentazione cartacea contabile. La somma in denaro recuperata è stata posta in sequestro così come anche il mezzo utilizzato dall’arrestato per condurre i braccianti a lavoro. La complessa operazione di P.G. implicava l’identificazione di 19 soggetti extracomunitari, tutti impiegati per il lavoro di braccianti agricoli.
Le due vittime sopportavano questa situazione dovendo affrontare grandi difficoltà economiche per sopravvivere, dovute alle spese che erano costretti a sostenere: inviare denaro alla loro famiglia in Senegal e pagare il canone di locazione dell’appartamento in cui vivevano. I giovani ragazzi riuscivano a stento ad acquistare qualcosa da mangiare per poter sopravvivere. Disperati per la difficile situazione si sono rivolti alla Polizia e gli uomini della Squadra Mobile hanno raccolto la testimonianza ed analizzato la situazione.
Gli agenti, previe intese con il Procuratore Capo Giovanni GiorgioO ed il Sost. Procuratore Buccini, hanno raccolto tutti gli elementi e predisposto un servizio specifico diretto ad accertare i fatti. Successivamente, personale in borghese ha seguito il 33enne che andava a prelevare le vittime per portarle al lavoro.
Nel frattempo a monitorarli vi erano altri uomini in borghese che hanno assistito alla consegna del denaro ad opera delle vittime: la consegna è fatta con banconote la cui matricola era già stata registrata dagli uomini della Squadra Mobile. Un’altra pattuglia seguiva gli spostamenti. Questi ultimi sono riusciti a bloccare il furgone con a bordo l’uomo e lo perquisivano ritrovandogli la somma estorta e prelevata dallo stipendio dei giovani. Le banconote corrispondevano a quelle dello stipendio in quanto erano state annotate le matricole identificative.
Tutti gli elementi raccolti hanno consentito, quindi, di arrestare in flagranza il 33enne pakistano e il suo socio in affari è stato denunciato in stato di libertà. Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati a verificare se il soggetto abbia agito in concorso con altri.
