Esplosione di Milano, trent’anni in appello per l’assassino di Riccardo e Chiara

Giuseppe Pellicanò fece saltare in aria una palazzina ai Navigli per vendicarsi della ex compagna

Trent’anni di reclusione in appello per il pubblicitario Giuseppe Pellicanò che era stato condannato all’ergastolo in primo grado, dopo aver causato l’esplosione di una palazzina in via Brioschi dove morirono la sua ex compagna e due ragazzi. 

Giuseppe Pellicanò era stato condannato all’ergastolo già in primo grado, dopo aver causato l’esplosione di una palazzina in via Brioschi dove morirono la sua ex compagna e due ragazzi 
“Il suo stato era quello di chi ha ucciso per rabbia, rancore, gelosia e per essere stato offeso nel suo orgoglio maschile”. Sono state le battute finali della requisitoria del sostituto PG Daniela Meliota che ai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano, aveva proposto la conferma dell’ergastolo inflitto in primo grado con rito abbreviato a Giuseppe Pellicanò. Il pubblicitario milanese causò un’esplosione nella palazzina di via Brioschi nella quale, nel giugno 2016, erano morte la sua ex compagna Micaela Masella e una coppia di giovani vicini di casa marchigiani, Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi. 

Riccardo Maglianesi e la sua fidanzata Chiara Magnamassa, 28enni, rimasero uccisi nell’esplosione della palazzina ai Navigli, a Milano. Erano entrambi della provincia di Macerata: lui di Morrovalle, lei di Monte San Giusto. Erano a Milano per lavorare e costruirsi un futuro.

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