Di nuovo nei guai Giorgio Giorni
Il Personale della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Pesaro e Urbino da tempo stava sorvegliando le attività extra carcerarie di un cinquantunenne, detenuto nel carcere di Pesaro. Si tratta di Giorgio Giorni, di San Sepolcro, che sta scontando l’ergastolo per l’omicidio e violenza sessuale, nel 2004, di Maria Geusa, di neppure 3 anni, a Città di Castello.
L’uomo, da circa un anno, aveva cominciato a godere di permessi premio, che gli permettevano girare per la città. Ma ad alcune condizioni: tra cui, quelle di non andare in luoghi frequentati da minorenni e di non navigare in internet.
Un’articolata attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile e dall’Anticrimine della Questura ha permesso di appurare che l’uomo, durante queste giornate di libertà, sistematicamente violava le prescrizioni: non solo è stato visto vicino a uno scuolabus e a una struttura frequentata da minorenni, ma faceva uso di un telefono, con accesso ad Internet, per contattare soggetti non appartenenti alla sua cerchia famigliare. Giorni avrebbe contatatto un imprenditore di Recanati, pregiudicato, appena tornato in libertà dopo 5 anni e 2 mesi di reclusione per abusi sessuali su un 11enne.
L’immediata conseguenza per l’ergastolano è stata la sospensione, da parte del Tribunale di Sorveglianza, dei permessi premio. Ma non solo: costituendo, una delle violazioni, una specifica ipotesi di reato (l’uso del telefonino), l’uomo è stato anche denunciato, in concorso con altri due uomini (il fratello che glielo ha acquistato e il volontario pesarese che lo accompagnava nelle sue uscite, Pierpaolo Bellucci, perché glielo ha attivato con i suoi dati, rendendogli così potenzialmente possibile l’accesso a internet). Giorgio Giorni dunque rischia un nuovo processo.