Epifania, tutte le tradizioni marchigiane

Le Marche si preparano a celebrare il 6 gennaio tra dolci, biscotti e celebrazioni

di Marica Massaccesi

“La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte”. Il 6 gennaio segna la fine di tutte le festività natalizie ma è una giornata ricca di occasioni speciali e tradizioni marchigiane. Primo fra tutti l’attesissimo arrivo della Befana, simbolo di auspicio per il nuovo anno, oltre all’arrivo dei Re Magi a Betlemme da Gesù Bambino. La Befana è immaginata come un vecchia con mento appuntito, naso lungo e povera che porta i doni ai bambini buoni (per lo più caramelle, cioccolatini, libri o quaderni) e il carbone ai bambini cattivi. La befana vola sui tetti a bordo di una scopa, si cala dal camino e pone i doni nella calza che ogni bambino prepara prima di andare a dormire nella notte tra il 5 e 6 gennaio. E se Babbo Natale vive in Lapponia, la Befana ha la sua casa nelle Marche, più precisamente ad Urbania, in una piccola casetta del centro storico. Qui c’è anche il “Befana Postal Office”, il luogo in cui la Befana riceve le lettere di tutti i bambini del mondo e dove è possibile scrivere la propria letterina. Da più di 20 anni, nel giorno dell’Epifania la cittadina si riempie di calze, giochi tradizionali, spettacoli e animazioni per i più piccoli. Quest’anno però la Festa della Befana, a causa del Covid-19, sarà in versione digitale.

Rassegna nazionale della Pasquella a Montecarotto

La festa del 6 gennaio è anche denominata “Pasqua Epifania”, e da qui deriva il tipico canto contadino marchigiano la “Pasquella“. La tradizione narra che nelle campagne delle Marche, già dal 5 gennaio, un gruppo di cantori denominati i “pasquaroli” o i “pasquellari” girano di casa in casa, suonando l’organetto e cantando testi augurali e tradizionali con balli marchigiani. Da qui nasce la rassegna nazionale della Pasquella, che si tiene ogni anno a Montecarotto (AN) in collaborazione con il gruppo musicale popolare “La Macina”.

I befanini di Genga

L’usanza tipica per la tavola è quella di preparare un dolce o dei biscotti in onore della Befana. I più caratteristici marchigiani sono: le pecorelle e i befanini tipici di Genga, i favoriti di Matelica, i “Santi Re Magi” o anche chiamati “Santammascini” di Fabriano e Sassoferrato, le pastorelle di Arcevia e le paste con l’ammoniaca. Pertanto l’epifania è una simpatica festa per le famiglie marchigiane legata alla riscoperta delle credenze popolari e alla valorizzazione delle antichi tradizioni marchigiane e culturali.

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