Emodialisi a Senigallia, l’allarme del NurSind: “Pochi infermieri e problemi di logistica”

Il Segretario Provinciale, Mattteo Rignanese:

Pochi infermieri, turni massacranti, personale costretto a spostarsi e come se non bastasse, un muro che di fatto impedisce agli stessi operatori di tenere sotto controllo i pazienti attaccati ai dispositivi per l’emodialisi. E’ questa la situazione all’ospedale di Senigallia proprio nel reparto di emodialisi problematiche che nei giorni scorsi sono state rilevate dal Nursind il sindacato degli infermieri, come conferma il Segretario Provinciale Mattteo Rignanese: “Il personale infermieristico addetto al servizio di dialisi, ha da tempo ormai segnalato la problematica di natura organizzativo-strutturale legata alla presenza del muro divisorio con porta scorrevole che, a far tempo dal periodo covid-19 divide in due lo stanzone un tempo unitario utilizzato per l’effettuazione delle dialisi”.

“La presenza di questo muro – continua – impedisce agli infermieri di tenere sotto osservazione tutte le persone trattate così come gli strumenti collegati ad ogni singola postazione. Non bastasse, a tutto ciò si aggiunge una perdurante e cronica carenza di personale con l’impiego di poche unità effettive, in quanto per varie ragioni (malattie, part-time, maternità ecc.), una cospicua parte del personale infermieristico risulta in effetti non operativa a fronte di una costante presenza di degenti fino ai limiti massimi fino ad arrivare ad attivare un quarto letto all’interno delle stanze, ciò determina come conseguenza il venir meno del rapporto infermiere paziente di 1 a 3. Occorre ricordare – puntualizza lo stesso Rignanese – che il Servizio in questione è tra i più delicati della struttura ospedaliera dove vengono impiegate differenti “macchine” con metodi di funzionamento dissimili, che il personale è tenuto alla stabile presenza accanto al paziente. Il medesimo servizio è interessato anche da un fenomeno costante di carenza di personale di supporto con gli stessi infermieri costretti a recarsi presso i reparti per prelevare i pazienti e trasportarli fino alla dialisi, lasciando così il reparto di appartenenza”.

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