Un museo a cielo aperto
Potrebbe trattarsi delle antiche terme romane, a lungo cercate e storicamente importantissime. Nuovi ritrovamenti, dopo quelli di febbraio tra cadaveri e pozzi inattesi. Nel settore meridionale di piazza Andrea Costa, in pieno centro a Fano, sono emerse ulteriori strutture di epoca romana, a seguito del rifacimento dei sottoservizi idrici. In particolare è stata intercettata la prosecuzione di un ambiente pavimentato in mosaico bianco e nero già visto nella porzione settentrionale della piazza.
E’ stato recuperato anche un castone in corniola incisa raffigurante un fauno con un bastone ricurvo nella mano sinistra e un grappolo d’uva nella destra. E gli scavi continuano in tutta la città. “Abbiamo continuato a indagare un edificio in epoca romana che avevamo già individuato – ha spiegato l’archeologo Antonio D’Ambrosio – però non pensavamo che fosse di così grandi dimensioni e soprattutto che fosse l’edificio che poi è. Sembrerebbero essere le terme pubbliche della Fano romana, con il Calidarium, Frigidarium e il Tepidarium, oggetto di ricerca da lungo tempo. Chiaramente stiamo continuando a indagare”. Si lavora anche con un drone che vede la zona dall’alto e la immortala. Piazza Costa è sempre più un museo a cielo aperto. “I mattoncini con i quali è stato costruito l’imponente muro sono della stessa natura di quelli di Via Vitruvio, tutto fa pensare a questo. I marmi? Si tratta di breccia marina o pavonazzetto”, aggiunge l’archeologo D’Ambrosio. E siamo solo all’inizio.
