di Gioele Pincini
DATI REGIONALI MESSI IN LUCE DA SUNIA, SICET E UNIAT CON UN FOCUS SUL CAPOLUOGO
La crisi abitativa nella Regione Marche e, in particolare, nella città di Ancona assume contorni sempre più critici. Sono circa 1000 gli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale posti in vendita, a cui si aggiungono circa 9000 alloggi di proprietà regionale. Una scelta che, secondo Sunia, Sicet e Uniat Marche, rischia di aggravare una situazione già compromessa, mentre le graduatorie per l’assegnazione di nuovi alloggi rimangono bloccate.
Il contesto regionale e le risorse inutilizzate
I sindacati, rappresentati da Stefano Falcionelli (Sunia), Antonio Angelini (Sicet) e Andrea Catalani (Uniat), denunciano che la Regione Marche non ha più finanziato, da anni, il fondo per il sostegno all’affitto e quello per la morosità incolpevole. Circa 900mila euro sarebbero disponibili, ma non ancora utilizzati per sostenere almeno 2000 famiglie in difficoltà.
Il piano di vendita degli alloggi
Il piano di vendita della Regione Marche prevede la dismissione di circa il 30% del patrimonio immobiliare di 14.000 alloggi, ma i risultati di questa operazione si sono dimostrati inferiori alle aspettative. I sindacati criticano questa strategia, evidenziando che vendere alloggi pubblici impoverisce il patrimonio regionale e non affronta il crescente fabbisogno abitativo. Analogamente, il Comune di Ancona ha avviato un programma diviso in sette fasi per la vendita del suo intero patrimonio residenziale pubblico.
I numeri di Ancona
Ad Ancona la situazione appare particolarmente grave: circa 900 famiglie sono in attesa in una graduatoria praticamente ferma, mentre 600 alloggi gestiti dall’ERAP sarebbero potenzialmente disponibili. Tuttavia, la lentezza nell’assegnazione e nella costruzione di nuovi immobili peggiora le condizioni di disagio. In media, la costruzione di un nuovo alloggio di edilizia residenziale pubblica richiede tra i 10 e i 30 anni, come dimostrano i progetti in corso in Via Maestri del Lavoro e Piazza Aldo Moro.
Appelli e proposte dei sindacati
I sindacati chiedono al Comune di accelerare le procedure di assegnazione e di investire in manutenzione e nuove costruzioni, anziché procedere con le vendite. “Ogni tre alloggi venduti se ne riesce a ricostruire solo uno,” spiegano, sottolineando la necessità di un approccio differente per rispondere alla crescente domanda di case pubbliche.
Le conclusioni evidenziano la richiesta urgente di una strategia integrata che includa il rifinanziamento dei fondi per l’affitto e misure volte a potenziare il patrimonio immobiliare pubblico, per tutelare le famiglie in difficoltà e prevenire ulteriori emergenze sociali.