PORTO SANT’ELPIDIO – I partiti: “Siamo noi il vero nuovo”
di Maikol Di Stefano
Una sede elettorale alle porte dell’ingresso al municipio ed una presentazione di coalizione proprio sotto quello che ad oggi è l’ufficio del primo cittadino elpidiense. Parte fisicamente dal “comune” l’attacco al ruolo di sindaco della città di Porto Sant’Elpidio da parte di Gianvittorio Battilà, la cui candidatura era sta preannunciata e prevista già dalla scorsa estate.
Otto liste, di cui sei civiche, mentre le due politiche portano simboli chiari e netti di centrodestra Lega e Forza Italia (se pur orfana dei volti storici del partito in città). Davanti ad una platea di simpatizzanti, giornalisti e futuri candidati nelle liste è stato Alessandro Felicioni, candidato sindaco per il Laboratorio Civico nel 2018, ad aprire la serata in un “passaggio di consegne” nelle mani di Battilà con alla sua sinistra Pierpaolo Lattanzi, volto e voce in consiglio comunale e sui social del Laboratorio in questo lustro. Insieme a loro Monica Genovese, anch’essa consigliera del gruppo Laboratorio Civico. A completare i civici lo stesso Felicioni che insieme ad Attilio Ripa rappresenteranno la lista PSE Senza Fili. Lorenzo Pezzola che sposta la lista Città e Futuro cinque anni fa a sostegno di Fratelli d’Italia e di Giorgio Marcotulli. Pasquale De Angelis per la lista “Elpidiensi” e Paolo Mattei di “Civitas”. Gioia Giandomenico per la Lega e Andrea Falzetta per Forza Italia invece i volti politici accompagnati dallo sguardo in platea, neanche troppo distante, di Mauro Lucentini e Jessica Marcozzi volti dei partiti a livello regionale e nazionale.

Sì, ma chi è Battilà?
“Ho acquisito da mio padre Gianni e mia madre Daniela l’amore per la città e per il lavoro”. Esordisce così il candidato sindaco. Vissuto e cresciuto a Porto Sant’Elpidio, laureato in ingegneria civile ha poi girovagato per lavoro con esperienze in europa toccando Parigi e poi di nuovo il ritorno a casa passando per la Basilicata prima e la città di Verona poi fino al ritorno a casa nella “sua” Porto Sant’ Elpidio a ridosso delle comunali del 2018. “Sono stato contattato da un po’ tutte le realtà politiche, all’epoca. Lo stesso sindaco Franchellucci, gli esponenti di Fratelli d’Italia, ma ha sposato poi solo il progetto del Laboratorio Civico. Eravamo persone che volevano mettere a disposizione della città le proprie competenze. Da questo progetto abbiamo ottenuto un grande risultato, il 21%, due consiglieri in comune e un lavoro continuo sulle tematiche della città. – spiega Battilà, al centro del tavolo tra l’approvazione generale – Erosione costiera, eventi culturali, interventi d’urgenza e gli affidamenti diretti. Impianti sportivi, bilanci e le strade. Sono solo alcune delle voci trattate.
Questo lavoro ci ha permesso di sederci con altri schieramenti a fine 2022. Lega prima e Forza Italia poi hanno sposato il nostro progetto. Il programma è quello che ci ha unito. Se replichiamo i risultati di cinque anni fa, dati alla mano, saremmo al 42% oggi. Puntiamo sul rilancio della città, contro il suo immobilismo. Rilanciando le attività commerciali, il turismo e l’innovazione; queste ultime due tematiche sulle quali la città resta oggi indietro. Abbiamo l’obiettivo di aumentare la vita in città lavorando sulle pari opportunità e lo sviluppo economico. Agiremo in ogni settore amministrativo, abbiamo progetti a medio e lungo termine immaginando una Porto Sant’Elpidio a quindici anni da oggi. Votateci e sosteneteci”.

A dare man forte al discorso del candidato sindaco è uno dei suoi “fedelissimi”, Pierpaolo Lattanzi: “Questo è un percorso partito per noi cinque anni fa, vivo Porto Sant’Elpidio nel suo centro e nel 2017/2018 ci siamo resi conto che la nostra città, di cui siamo orgogliosi, aveva bisogno di una spinta che portasse a recuperare l’orgoglio di essere parte di questa comunità. Negli anni ci siamo abituati spesso a fare finta di niente, nel 2018 abbiamo deciso di cambiare questo e metterci in gioco. Oggi vogliamo mettere a frutto l’esperienza di questi cinque anni, questa nostra opposizione forte al Partito Democratico e a questa amministrazione”.
A fargli eco anche Attilio Ripa: “Manca un piano, un progetto dall’alto. Il problema è aver fatto interventi estemporanei e settoriali”. Ed uno di questi interventi riguarda anche il teatro Beniamino Gigli sulla quale è di nuovo Battilà a dire la sua. “Per noi un investimento non è prendere un immobile, fermarlo e tenerlo inutilizzato per cinque anni. Pagare completamente gli oneri e non renderlo fruibile”. Oltre al mondo del civismo però c’è una componente e anche pesante di partiti. Se da una parte la Giandomenico si mette la casacca del civismo: “Io non sono andata dietro ad un civico, sono andata dietro alla persona. È stato un amore a prima vista, sono rimasta folgorata dal cuore d’oro di questo ragazzo. Non guardo il simbolo, rappresento la Lega, ma sono Gioia Giandomenico”.

Dall’altra c’è un Andrea Falzetta che il “dente avvelenato” per come è arrivata la scissione con Fratelli d’Italia e parte dei suoi ex tesserati non prova nemmeno a nasconderlo. “Noi abbiamo sposato il progetto Battilà perché è il programma quello che abbiamo scelto. Le parole fanno a gara, ma i fatti tagliano il traguardo. Il “vero nuovo” credo che siamo noi, siamo gente nuova e non avvezza alla politica. Se guardiamo questo tavolo, siamo più centrodestra qui che dall’altra parte”.