E’ l’ora di Picenambiente in Consiglio: tutto quello che c’è da sapere sulla partecipata

Il 28 dicembre si torna a discutere della società nel consesso civico

La razionalizzazione delle società partecipate il 28 dicembre approda nel Consiglio comunale di San Benedetto del Tronto. Tra queste c’è la Picenambiente, società mista pubblico-privata che si occupa della gestione integrata dell’intero ciclo dei rifiuti. L’amministratore delegato è Leonardo Collina, il presidente Rolando Rosetti.

 

Sulla partecipata si è divisa la maggioranza perché sette consiglieri hanno chiesto che passi sotto il  controllo pubblico. Per evitare la sfiducia da parte dei contestatori, il sindaco Spazzafumo nella seduta del Consiglio comunale del 29 settembre 2022 promise che avrebbe avviato l’iter per comprendere la Picenambiente nel perimetro delle controllate dagli enti pubblici. In quel Consiglio Giorgio De Vecchis uscì dalla maggioranza, mentre Simone De Vecchis (entrambi nella foto) condizionò la sua permanenza in maggioranza al passaggio della società sotto il controllo pubblico.

Sono trascorsi ormai tre mesi dalla tesa seduta del 29 settembre e ancora la Picenambiente resta pubblico-privata: nell’assise del 28 dicembre non cambierà nulla. Ma l’iter è stato avviato, come promesso da Spazzafumo.

Che cos’è la Picenambiente? La PicenAmbiente Spa è una società mista pubblico-privata costituita nell’anno 1998 a seguito dell’espletamento di una gara ad evidenza pubblica per l’individuazione del socio privato.
Le azioni della società sono detenute per il 50,41% da soci enti pubblici (21 comuni ed una comunità montana), mentre il rimanente 49,59% è in possesso dei tre soci privati e da parte della società stessa con quote proprie (0,04%).

Il Comune di San Benedetto del Tronto con una quota del 19,36%, è l’Ente pubblico di maggioranza relativa in seno alla compagine societaria ed in quanto tale ha la prerogativa, a norma di Statuto, di indicare il Presidente del Consiglio di Amministrazione.

La società, che ha sede a San Benedetto del Tronto, si occupa della gestione integrata dell’intero ciclo dei rifiuti.

Nel 2012, non essendo ancora costituita l’autorità di ambito territoriale i comuni soci hanno provveduto alla individuazione dei nuovi soci privati ed all’affidamento agli stessi di specifici compiti operativi, per la durata di 15 anni, mediante procedura ad evidenza pubblica cosiddetta a “doppio oggetto”. Essa pertanto ha per oggetto attività di produzione di beni e servizi necessari per il perseguimento delle finalità istituzionali del comune ovvero produce servizi di interesse generale di cui all’art. 4, comma 2, lettere a) del T.u.s.p.

Il capitale sociale è pari ad 5.500.000 euro. Il personale dipendente in forza al 31/12/2021 è risultato uguale a quello dell’anno precedente. L’organico medio aziendale al 31/12/2021, inteso come occupazione media annua è pari a 276,4 unità.

Il Consiglio di Amministrazione è composto da nove membri, dei quali cinque di nomina da parte dei soci pubblici e quattro di nomina dei soci privati. I soci pubblici nominano il Presidente, quelli privati l’Amministratore delegato. Il costo complessivo annuo del CdA è pari ad 87.453 euro.

Il collegio sindacale si compone di tre membri effettivi, due di nomina dei soci pubblici. Il costo complessivo annuo del collegio sindacale ammonta ad 21.840 euro. I corrispettivi di competenza dell’esercizio per i servizi resi dalla Società di Revisione ammontano a 18.500 euro.
Negli ultimi cinque esercizi finanziari la società ha chiuso i bilanci in attivo: nel 2017  euro 821.032 euro, nel 2018 euro 614.591, nel 2019 euro 13.317, nel 2020 euro 120.754, nel 2021 euro 418.442.
Il fatturato annuo è stato il seguente: nel 2017 euro 34.557.621, nel 2018 euro 38.309.049, nel 2019 euro 27.431.150, nel 2020 euro 28.928.799, nel 2021 euro 29.826.317 (di cui 162.647 di contributi in conto esercizio).

PicenAmbiente Spa detiene la totalità delle azioni di PicenAmbiente Srl e di PicenAmbiente Energia SpA, una società di scopo con la quale il Comune di San Benedetto del Tronto ha stipulato apposito contratto per la messa in sicurezza e la manutenzione della discarica comunale dismessa di “Colle Sgariglia”.

L’amministrazione comunale, come stabilito con deliberazione di consiglio comunale n.92 del 19/11/2013 e come previsto nel piano di razionalizzazione straordinario del 2017 (approvato con delibera di consiglio comunale n. 69 del 30/9/2017), ha provveduto a vendere a PicenAmbiente Spa le residue quote azionarie in suo possesso (0,38%) della società PicenAmbiente Srl, la quale è ora di proprietà della sola PicenAmbiente Spa. Il Comune di San Benedetto del Tronto non ha partecipazioni in altre società che svolgono le medesime attività.

 

Il Comune ha già tentato di portare la società sotto il controllo pubblico. Infatti, in base alle definizioni di cui all’art. 2 del Tusp, con deliberazione del Consiglio comunale n. 61 del 15/12/2019 il Comune riconosceva che la PicenAmbiente SpA non è solo una società “a partecipazione pubblica” ma anche “a controllo pubblico”.

Tale delibera veniva impugnata “in parte qua” dalla società PicenAmbiente e dalla società Econord SpA davanti al giudice amministrativo, per veder annullata la volontà consiliare. In data 11/11/2019 il TAR, con sentenze n. 694 e 695, si è pronunciato accogliendo il ricorso introduttivo e, per l’effetto, annullando la deliberazione del Consiglio comunale di San Benedetto del Tronto n. 61/2018 nei sensi e nei termini di cui alla motivazione, dichiarando contestualmente inammissibile la domanda di accertamento della qualificazione giuridica della Società Picenambiente SpA ai sensi del D.Lgs.n.175/2016. Dette sentenze sono esecutive.

Il 28 dicembre il Consiglio comunale si impegnerà a portare la Picenambiente sotto il controllo pubblico. Il percorso è ora possibile perché dopo la sentenza del Tar sono arrivati i pronunciamenti dell’Anac e della Corte de conti secondo cui la partecipata deve essere inserita nel perimetro delle controllate. 

La delibera di Consiglio afferma: “Si dà atto, in via incidentale, che questa Amministrazione  ha formalmente espresso di avere in animo di intraprendere tutte le azioni possibili utili a ricomprendere la società in questione nel perimetro degli organismi partecipati a controllo pubblico alla luce di indirizzi giurisprudenziali contabili ed amministrativi in merito.
Nel corso di due incontri tra i soci pubblici appositamente convocati in data 25 novembre e 22 dicembre 2022 si è valutata fattivamente la possibilità di attivare dei patti parasociali. Saranno posti in agenda ulteriori incontri per approfondire la tematica”.

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