L’episodio in corso Carlo Alberto ad Ancona
Si è tolto la maglia, ha aperto il rubinetto dell’acqua e dopo essersi insaponato con uno shampoo ha improvvisato una mezza doccia. Fin qui nulla di eccezionale se non il fatto che l’intera scena non è avvenuta in un ambiente domestico come si potrebbe pensare ma in corso Carlo Alberto, ad Ancona, sotto gli occhi esterrefatti di decine di persone che venerdì pomeriggio attorno alle 17 si sono ritrovate a transitare in zona. Una doccia improvvisata con l’intera vicenda che è avvenuta alla fontanella che si trova proprio nel punto di confine tra corso Carlo Alberto e i giardinetti di piazza Ugo Bassi.
Protagonista dell’intera vicenda, che di certo non è sfuggita ad alcuni operatori commerciali della zona, uno straniero che da tempo si aggira in corso Carlo Alberto, un senza fissa dimora che ieri mattina questa volta attorno alle 17 ha trovato il modo di lavarsi anche la rimanente parte del corpo improvvisando una sorta di bidet. Non è la prima volta che in zona accadono fatti del genere con la stessa fontanella che già in passato era stata utilizzata e a più riprese per lavare dei vestiti. Una situazione igienico sanitaria piuttosto precaria ma quello che preoccupa di più è il fatto che una parte di questi stranieri ancora stenta ad integrarsi nella società, così come non mancano gli italiani. Basta fare un giro nel porticato che si trova nei pressi di un noto supermercato di corso Carlo Alberto per rendersi conto del degrado che c’è in zona con tanto di bottiglie abbandonate dove capita. Un porticato che è stato scambiato per un bagno pubblico per la disperazione dei residenti della zona.
Nonostante i controlli delle forze dell’ordine in zona non mancano queste situazioni in modo particolare dopo una certa ora quando ubriaconi e senza fissa dimora spuntano come funghi. E allora non è un caso che nell’ex palazzo che ospitava i mezzi dell’Enel in via Giordano Bruno è spuntato un bivacco che alcune persone sono riuscite a ricavare nei garage che un tempo ospitavano le vetture dell’Enel utilizzate per le manutenzioni. Il binomio che porta al degrado è sempre lo stesso ovvero stabili abbandonati da anni che non vengono messi in sicurezza, un po’ come accaduto in via Giordano Bruno dove il cancello di accesso alla struttura era rimasto aperto, in poche parole un invito a nozze per trasformare il complesso nel regno del degrado.
