Il degrado si trova in via Martiri della Resistenza, via Vallemiano, via Paolucci, via Tavernelle e in via Circonvallazione
Nonostante le campagne di informazione, le multe e le telecamere montate nelle zone definite a rischio, nel capoluogo di regione si continua ad abbandonare di tutto. E allora dalla periferia al centro ecco spuntare mobili, materassi, pneumatici, valigie, passeggini, panchine in marmo, televisori, frigoriferi, basamenti in legno per avvolgere cavi elettrici e come se non bastasse una cella frigorifera un tempo montata sopra un furgone. Uno spettacolo poco edificante dove ognuno fa la sua parte nel copione degli orrori. Il nostro tour nel degrado non può che iniziare in via Martiri della Resistenza, nei pressi dell’area che un tempo ospitava un distributore di benzina. In bella vista un frigorifero e due televisori peraltro abbandonati a ridosso del marciapiede. Degrado che non manca neppure in via Vallemiano, poco più avanti di piazzale Bovio. Dietro una batteria di cassonetti si trova di tutto: pneumatici, una valigia, un passeggino quello che resta di un armadio, una libreria e un sacco contenente delle calzature usate. Da circa un mese, un panchina in marmo attende di essere rimossa in fondo a via Paolucci proprio di fronte al magazzino comunale. Panchina che un tempo era posizionata nella zona dei laghetti al Passetto poi rimossa per essere sostituita durante i lavori di ristrutturazione della zona. Oltre alla panchina, abbandonata nell’erba quello che resta di una scrivania e dei contenitori in polistirolo. Come se non bastasse la maleducazione di alcuni cittadini ecco spuntare il totale menefreghismo da parte delle ditte che in questo periodo hanno effettuato dei lavori nella zona di Ancona circa il posizionamento di una fibra ottica. In via Tavernelle all’altezza delle vecchie scuole elementari a pochi metri dal semaforo che regola l’attraversamento pedonale da oltre due mesi è stato abbandonato un basamento circolare in legno che un tempo avvolgeva dei cavi.
Nonostante le segnalazioni nulla è stato fatto per rimuovere questa sorta di avvolgicavo, ne tantomeno nessuno si è preso l’impegno di chiamare la ditta per recuperarlo, dato che i lavori sono finiti da tempo. Situazione analoga in via Circonvallazione poco più avanti della porta di Santo Stefano. Anche in questo caso la zona è stata interessata da alcuni lavori a livello dei sottoservizi, peccato che la ditta incaricata abbia abbandonato tra la vegetazione un basamento in legno sempre destinato ad avvolgere i cavi. Incredibile ma vero, quello che è stato lasciato al parcheggio di piazza d’Armi nell’area che un tempo ospitava il campo da calcio: in bella vista a pochi metri dall’ingresso del parcheggio dove c’è sempre l’extracomunitario di turno che chiede l’offerta, ecco spuntare una cella frigorifera che un tempo era posizionata sopra un furgone. Parcheggio che di solito rimane aperto nei giorni di mercato ma qualche volta la chiusura del cancello non è stata effettuata all’ora di pranzo, cosa questa che ha dato la possibilità a qualcuno di abbandonare questa cella frigorifera assieme ad altri rifiuti.
Una cosa è certa tutti questi abbandoni selvaggi rappresentano un costo non indifferente per l’intera comunità. La riprova il fatto che AnconAmbiente nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì è costretta a far uscire un mezzo con due persone per effettuare questi recuperi definiti ingombranti. Personale e mezzo che potrebbero essere impiegati in altri servizi. La stessa AnconAmbiente le scorse settimane aveva intrapreso una campagna d’informazione cercando di sensibilizzare la cittadinanza circa lo smaltimento di questi rifiuti. Materiale che può essere conferito a titolo gratuito al centro ambiente di Posatora o a quello di via del Commercio cosi come è sempre gratuito il ritiro a domicilio previo appuntamento telefonico. Nonostante ciò si continua ad abbandonare dove capita anche per il fatto che le telecamere montate nelle zone a rischio non sempre riescono a dare una identità a queste persone. L’identificazione tramite i tratti somatici è quanto mai complicata e richiede una mole di lavoro non indifferente, l’unica speranza è immortalare il mezzo con relativo numero di targa utilizzato per effettuare questi abbandoni. Numero delle telecamere in servizio che peraltro risulta essere piuttosto esiguo al punto tale che viene effettuata una rotazione nelle postazioni quando invece in alcuni siti servirebbe una presenza fissa come a Sappanico dove nei giorni scorsi una ditta ha scaricato decine di barattoli di vernice. Un sito quello di Sappanico definito a rischio abbandoni dove chi arriva è costretto ad utilizzare auto o furgoni e non sempre è montata la telecamera di sorveglianza.
