Frodi sgominate dalla Guardia di Finanza di Ancona: un cinese e un italiano nei guai
Hanno dichiarato il falso soltanto per rientrare nel range previsto ed ottenere, sotto pandemia, i contributi Covid-19 per i lavoratori che avevano perso introiti. Per questo, dopo le indagini della Guardia di Finanza di Ancona, varie persone sono finite nei guai, avendo ricevuto bonus non spettanti.
Tra i sei precettori di contributi non dovuto, le Fiamme Gialle di Jesi hanno individuato un ristoratore cinese che aveva “marciato” sul suo calo di fatturato. La perdita di incassi c’era stata, ma non così corposa come dichiarato. Per questo l’uomo aveva illecitamente portato nelle sue casse un importo superiore a quello che realmente gli spettava.
I colleghi anconetani, inoltre, hanno colto in flagrante un professionista anconetano che aveva proceduto alla riqualificazione del proprio rapporto di lavoro dipendente trasformandolo fittiziamente in lavoro autonomo, al solo scopo di ottenere indebitamente il contributo a fondo perduto destinato a favore delle imprese e i lavoratori autonomi colpiti dall’emergenza da Covid-19. Anche il suo fascicolo è stato segnalato all’Agenzia delle Entrate per il pronto recupero delle somme date. I protagonisti sono stata deferiti e rischiano denunce penali.
