“Dedicato a mio padre, sarebbe stato orgoglioso: ancora non ci rendiamo conto”

Toccanti parole del mister del Castelfidardo Marco Giuliodori dopo aver conquistato la Serie D. Microfoni pure per Miotto, Sarnari e il sindaco Ascari

Nel post gara della finale playoff nazionale tra Castelfidardo e Zenith Prato, gara che ha consegnato la Serie D ai fisarmonicisti capaci in inferiorità numerica di imporsi 3 a 1 e ribaltare il risultato sfavorevole maturato all’andata, è grande festa sia in tribuna che in campo, in un Galileo Mancini gremito e colorato di biancoverde, per il raggiungimento di un traguardo impensabile a inizio anno, ma che è diventato realtà partita dopo partita, specialmente nel percorso post-season. Felice e visibilmente commosso uno dei principali artefici di questo capolavoro, ossia l‘allenatore Marco Giuliodori, a cui vengono rivolti cori e ringraziamenti da parte dei suoi tifosi, scesi sul rinnovato rettangolo verde dell’impianto fidardense nel dopo gara per festeggiare la promozione con i propri eroi. “È stata una stagione incredibile. La squadra, partita dopo partita, è cresciuta tantissimo. Abbiamo dimostrato che c’erano delle qualità importanti, prima di tutto umane dal punto di vista di spogliatoio e squadra, e poi anche tecniche e calcistiche, perché la squadra ha dimostrato di competere con tutti e non a caso in campionato abbiamo perso solo tre partite. È stato un compimento di un lungo cammino che non poteva finire in maniera migliore. La dedico a mio padre che non c’è e che penso che sarebbe stato felicissimo e orgogliosissimo. Poi la dedico alla mia famiglia, alla dirigenza, alla proprietà e a questi splendidi tifosi che ci sono stati sempre vicini. Abbiamo fatto qualcosa di importante, ma ancora non ci rendiamo conto. Vedere piangere Costantino Sarnari e il presidente Baleani emozionato significa che abbiamo fatto qualcosa di grande”.

Emozionato anche il vice-presidente dei biancoverdi Costantino Sarnari: ” È un emozione sempre forte. Noi ci credevamo fin dall’inizio in questa squadra. È una squadra di giovani impostata quest’anno perché l’anno scorso purtroppo abbiamo iniziato tardi e tornare in quarta serie è una grande soddisfazione. Dobbiamo ringraziare questo pubblico che ci ha sempre sostenuto. Serie D? Dateci un paio di giorni per festeggiare, poi iniziamo a pensare alla prossima stagione”.

Sorriso stampato sul volto anche per il centrocampista veneto Alessandro Miotto che, arrivato in estate dal Vigasio in punta di piedi, si è rivelato una delle sorprese più piacevoli della formazione fidardense e ieri, con una conclusione da casa sua da stroppiaciarsi gli occhi, ha siglato la rete decisiva che è valsa la Serie D: ” Ho pensato spacco la porta e così è andata. Sono contento soprattutto per la squadra, perché abbiamo fatto un campionato incredibile e ce lo siamo meritati. Siamo rimasti in dieci su una situazione un po’ dubbia, ma siamo rimasti lì, abbiamo preso il goal, non abbiamo mollato poi era la mia giornata e abbiamo vinto noi. Penso che abbiamo fatto un cammino incredibile e le poche sconfitte sono la dimostrazione che siamo una squadra solida e compatta. Ci meritiamo questa vittoria e la festa per la società e per i nostri tifosi che sono stati sempre presenti”.

Raggiante e felice anche il cittadino numero di uno Castelfidardo, Roberto Ascani, che in tribuna non ha fatto mancare il proprio supporto agli uomini di Giuliodori: ” È stato un risultato eccezionale. La squadra è stata in crescendo nelle varie giornate e hanno combattuto come dei leoni con delle squadre fortissime. È un risultato strameritato ed è una festa grande soprattutto per i tifosi che ricordo sono andati anche a Pomezia nel ritorno della semifinale a festeggiare fuori dal campo nonostante la gara si giocasse a porte chiuse. Complimenti alla dirigenza, all’allenatore e a questi giocatori che sono stati straordinari. Si meritano questa festa perché hanno fatto un’impresa epica. Fattore Galileo Mancini? Il lavoro di rinnovamento dello stadio lo abbiamo iniziato quest’estate. Siamo arrivati con un po’ di ritardo, arrivando a novembre a consegnare il campo. Dopo qualche difficoltà iniziale, effettivamente da quando hanno iniziato a giocare qui sul campo nuovo hanno trovato una continuità di risultati. Ci sentiamo anche noi, insieme alla squadra e ai tifosi di aver contribuito a questa fantastica promozione, perché tornare in Serie D non ce lo aspettavamo a inizio anno ed è stata una piacevole sorpresa”.

Alla festa e alle lacrime di gioia del Castelfidardo si contrappone sull’altra sponda grande amarezza e delusione in casa Zenith Prato che si ferma a un passo dei sogni di gloria dopo un’annata che rimane comunque da incorniciare per i toscani che hanno chiuso il proprio campionato al quarto posto in classifica con il miglior attacco e la terza miglior difesa del campionato. Amarezza che traspare anche dal voto dell’allenatore Simone Settesoldi, che però non può che essere orgolioso dei suoi ragazzi: ” Noi abbiamo purtroppo approcciato la gara in modo sbagliato, andando sotto di due goal e forse loro erano più carichi e pronti di noi e hanno messo la gara in quella direzione. Io ero però fiducioso perché conosco bene i ragazzi, hanno fatto un’annata importante e quindi di conseguenza ero consapevole che in qualche modo avrebbero girato la partita. Quando sono rimasti in dieci e abbiamo fatto il due a uno ho creduto che avessimo potuto portare in fondo la gara anche ai supplementari, ma poi c’è stato l’eurogoal che ci ha messo nella condizione di dover rincorrere. Le ho provate tutte mettendo dentro quattro attaccanti, abbiamo preso un palo, c’è stato un salvataggio sulla linea. Il grosso lo abbiamo però sbagliato all’andata perché sul due a zero abbiamo preso due pali e abbiamo sbagliato qualche goal di troppo, perché se andavamo sul tre a zero forse era già tutto fatto ma il calcio è bello anche per questo. Tifosi? Siamo contentissimi perché sono tutte persone vicine alla società perché logicamente non abbiamo il tifo organizzato del Castelfidardo. Sono stato il primo ad andare a ringraziare tutti perché sono partiti questa mattina e hanno fatto cinque ore di pullman e quindi era giusto dare merito anche a loro. Peccato che non siamo riusciti ad andare in Serie D”.

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