Decreto Sisma, arriva anche l’ok del Senato: ora è legge

Il voto di fiducia posto dal governo ha avuto 160 sì, 119 no e nessun astenuto

Con 160 voti favorevoli, 119 contrari e zero astenuti, mercoledì 11 dicembre, l’Assemblea di Palazzo Madama ha approvato in via definitiva il ddl n.1631 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 123, recante disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici; sull’approvazione del ddl nel testo trasmesso dalla Camera il Ministro per i rapporti con il Parlamento D’Inca aveva posto, a nome del Governo, la questione di fiducia.

La fiducia e la protesta delle opposizioni. Dopo l’annuncio era scattata la protesta delle opposizioni e la seduta sospesa per la conferenza dei capigruppo. La Commissione Ambiente, martedì 10 dicembre, ne aveva concluso l’esame conferendo mandato al relatore, sen. Mirabelli, a riferire in senso favorevole all’Assemblea sul ddl di conversione, come licenziato dall’altro ramo del Parlamento.

Il senatore M5s Giorgio Fede dice “Concretezza”.  “Concretezza: è questo il ‘fil rouge’ che lega le tante piccole misure contenute nel dl Sisma che oggi diventa legge. Conosco il senso di sconforto e frustrazione in cui vivono migliaia di cittadini, come in tanti comuni delle mie Marche, che hanno perso tutto a causa del terremoto. Per questo, senza troppi squilli di tromba, con questo decreto abbiamo voluto portare a casa quelle piccole semplificazioni e quei cruciali alleggerimenti fiscali indispensabili nei comuni interessati da eventi sismici. Soprattutto in riferimento alle aree del Centro Italia, arrivano finalmente quegli impulsi decisivi per far partire la ricostruzione per davvero. Stanziamo nuovi fondi per consentire alle amministrazioni comunali del cratere di assumere personale ad hoc per smaltire il carico burocratico. Sblocchiamo l’ordinanza 80 per le varianti in corso d’opera al 30% per la ricostruzione leggera. Proroghiamo al 30 giugno 2020 il termine per presentare la documentazione della ricostruzione per danni lievi. Diamo una corsia preferenziale alla ricostruzione delle scuole, e per la ricostruzione pesante diamo modo alle regioni di istituire programmi straordinari. Vedere cantieri aperti e mezzi al lavoro è il primo segnale di rinascita che le popolazioni aspettano: vogliamo che il 2020 possa essere un anno di svolta in tal senso”.

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