Debutta il Glossario dialettale civitanovese: un libro con oltre 28mila lemmi

“Un vero capolavoro”

“Debutterà” domani (sabato 20 maggio) alle ore 17.15 al teatro Annibal Caro di Civitanova Alta il Glossario dialettale civitanovese (sec.xx) di Mariano Guarnieri (1928-2011) e Antonio Eleuteri.

A Guarnieri, decano degli storiografi civitanovesi, si deve il meritod’aver tentato una prima, sintetica raccolta di 7850 lemmi vernacoli, revisionati e ampliati, fino agli attuali 28.735, da Eleuteri, attivissimo poligrafo di narrativa e saggistica locale, che ha curato anche un’approfondita sezione grammaticale con ogni necessario approfondimento fonetico, morfo-sintattico e ortografico, ricorrendo principalmente al nostro alfabeto e a quello Fonetico Internazionale, per un totale di circa mille pagine.
Ieri mattina il Glossario è stato presentato in conferenza stampa.
Presenti, oltre all’autore Antonio Eleuteri, il vice sindaco Claudio Morresi, Ena Giuggioloni presidente dell’Accademia primo dialetto “Angelo e Mariano Guarnieri” che ha patrocinato l’opera, Primo Recchioni, consulente dell’autore per tutto ciò che riguarda il mare e le sue “arti”, Silvia Borroni della Cplc, Daniele Rossi vice Presidente Atac e Angelo De Carolis Presidente del Rotary Club di Civitanova.

“Un’opera di sorprendente ricchezza e profondità – ha detto la Giuggioloni –. Un lavoro che rimarrà nella storia, una pietra d’angolo della storiografia non solo locale. Seguendo le orme di Angelo e Mariano Guarnieri, Antonio ha dato alla vita un vero e proprio capolavoro”. “E’ un piacere presentare quest’opera – ha detto il vice sindaco Claudio Morresi – e una grande fortuna per Civitanova avere uno studioso che con grande sensibilità, dedizione e meticolosità consegna alla memoria uno studio da tramandare alle generazioni future come base per la conoscenza del proprio passato. Un glossario, quindi, che unisce i piccoli ai grandi, i figli ai genitori, i nipoti ai nonni”.

“Riconoscendo nel nostro vernacolo un autentico valore da salvare e tramandare nel futuro, ho cercato con rigore e metodo scientifico di codificarne suoni e segni, di ordinarne i lemmi, le locuzioni, i molteplici significati ed esempi d’uso d’ogni singola voce, perduta o ancora attuale – ha detto l’autore Antonio Eleuteri –. Voci sulla carta in cui possono riecheggiano tutte quelle, ancora vive, degli affetti più
cari di chi ha preceduto: un patrimonio collettivo di memorie presenti e passate e un ponte intergenerazionale, appunto, costruito con quanto è di più identitario per una comunità: il linguaggio. Sabato – ha concluso – il mio lavoro sarà presentato dall’amico, dott. Agostino Regnicoli dell’Università di Macerata, uno degli studiosi più accreditati dei dialetti dell’area linguistica maceratese-camertefermana, con le immancabili performance teatrali degli amici della locale Accademia del dialetto”.

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