PROMOZIONE – Il tecnico rossoblu amareggiato per la sconfitta di Ascoli: “Confidavo nei più esperti ma in campo hanno mollato, è ora che tutti mi seguano altrimenti prenderò provvedimenti drastici”
di Enrico Costantini.
La Civitanovese sabato non solo ha perso lo scontro diretto ad Ascoli contro l’Atletico, ma anche la testa della classifica scivolando addirittura al terzo posto, scavalcata proprio dai piceni e dalla Maceratese. Quella giocata al Picchio Village dai rossoblu, è stata una partita dai due volti: tonici e bravi nel primo tempo, nervosi e svagati nel secondo. In particolar modo, dopo l’errore dal dischetto di Ribichini, la squadra si è sfaldata e non ha più reagito.
Della sconfitta ne abbiamo parlato con il tecnico rossoblu Davide De Filippis, il quale non ha nascosto l’amarezza: “Sono deluso per come è arrivata la sconfitta che nel punteggio ha assunto le dimensioni di una disfatta, ma non è stato così perché fino al rigore sbagliato abbiamo tenuto testa a uno squadrone con elementi che non c’entrano niente con questa categoria. Poi non so cosa sia successo ai miei, i quali hanno perso le distanze ed ognuno è andato per proprio conto finendo per compiere un disastro e rovinando quanto di buono avevamo fatto in precedenza. Ora è inutile fare processi, dobbiamo ricompattarci e andare avanti perché il campionato è ancora lungo e noi siamo lì a 2 punti dalla testa della classifica”.

“Tempo per recuperare lo abbiamo – ha continuato De Filippis – a patto che remiamo tutti dalla stessa parte, confidando soprattutto nei più esperti affinché non perdano la testa così come successo sabato. La partita era molto sentita da tutti, ma questo non giustifica l’atteggiamento tenuto in campo dopo il rigore sbagliato mollando e subendo altri gol. Se invece rimanevamo compatti, come lo eravamo stati per un’ora, avremmo sicuramente trovato l’occasione per fare male agli avversari. Giocando in quel modo nell’ultima mezz’ora invece, oltre a non creare niente di buono, ci siamo esposti alle loro capacità finendo per prendere altri. Questo atteggiamento – ha continuato il tecnico – mi ha fatto arrabbiare e da ora in poi o mi seguono e fanno quello che dico io, oppure prenderò dei provvedimenti drastici perché il tempo del buonismo è finito. Si vince in 20 e si perde in 20, non posso essere sempre io il capro espiatorio e finire sulla graticola ogni qualvolta che si perde. Per la causa rossoblu do tutto me stesso, quindi pretendo che lo facciano tutti. Martedì – ha concluso – alla ripresa degli allenamenti ci guarderemo in faccia e cercheremo di esaminare gli errori che abbiamo commesso e quindi ripartire”.
Perdere contro l’Atletico ci sta, quindi è inutile che ad ogni risultato negativo bisogna mettere in atto sceneggiate che sono improduttive e destabilizzano l’ambiente. La Civitanovese non è la squadra ammazza campionato come qualcuno crede e magari si era illuso vedendola in testa alla classifica. Nel bene e nel male occorre equilibrio, altrimenti non si va da nessuna parte. Così come è stata composta questa Civitanovese, finora ha fatto miracoli, perché come è stato detto da noi più volte, se alla riapertura delle liste la società non dovesse prendere almeno 3 giocatori di qualità (difensore, centrocampista e attaccante), i playoff assumerebbero i contorni di un ottimo risultato. La società invece, se vuole competere per il primo posto, deve fare un’ulteriore sacrificio, perché i campionati si vincono per un buon 60% nella stanza dei bottoni mettendo in campo compattezza, idee chiare, serietà, puntualità, chiarezza e organizzazione anche nei piccoli particolari. I dettagli sono quelli che fanno la differenza perché fanno capire a chi va in campo, che si ha un progetto importante e non si naviga a vista.
