Dalla Guinea alle Marche con un sogno nel cassetto: aprire un locale dove insegnare il Corano

La storia di Bah Tafsir Mamadou

di Francesco Repupilli

Dalla Guinea a Corridonia con un sogno nel cassetto: aprire un locale dove poter insegnare il Corano. Bah Tafsir Mamadou è arrivato in Italia nel 2017, passando i primi due anni in Sardegna, a Cagliari, per poi trasferirsi nelle Marche, nella città di Corridonia, dove lavora e vive con la moglie e tre figli, due gemelle di 6 anni e un bambino di tre.

Ha appena 30 anni e fa l’operaio in una vetreria, ma quando non è in fabbrica dedica il suo tempo ad essere una guida per la comunità musulmana. Ricopre infatti il ruolo di Imam nella moschea della cittadina, dove aiuta nelle funzioni del venerdì. Studia il Corano da quando era bambino, e il suo desiderio più grande è quello di aprire un locale in centro dove creare uno spazio di dialogo, incontro e studio, per la comunità islamica ma anche chiunque avesse desiderio di conoscere più da vicino la sua religione. “Ci sono tanti musulmani nella nostra zona e la comunità sta crescendo – spiega Mamadou -, soprattutto perchè in molti arrivano qui da altri Paesi. La maggioranza dei fedeli è di nazionalità pakistana, seguiti dagli africani e in parte più piccola dal sud-est Europa, in particolare da Albania e Macedonia. Ci sono anche alcuni italiani che si convertono, ma si contano sulle dita di una mano. Nel corso degli anni però ho notato che in pochi partecipano attivamente alle funzioni religiose e ancora meno studiano o conoscono i testi sacri. Complici tutte le difficoltà a cui deve andare incontro una persona o una famiglia che vive in un Paese sconosciuto, ci vuole tempo e volontà per ambientarsi e gestire gli impegni e la burocrazia italiana, è necessario lavorare tanto e la partecipazione e l’interesse verso la religione passano troppo facilmente in secondo piano. Il mio sogno è aprire un locale dove incontrarsi e studiare insieme l’Islam, sto lavorando per questo e lancio un appello di partecipazione a chiunque voglia aiutarmi a realizzare questa visione“.

“Ci tengo a ringraziare personalmente gli italiani – conclude Mamadou -, anche se credo di parlare per la maggioranza della comunità straniera. Da quando sono arrivato sono sempre stato trattato con dignità e affetto, mi avete aiutato nella vita e nel lavoro e di questo sarò sempre grato“.

Author: redazione