L’ex Pineto resterà il baluardo della difesa leoncella
Dal sogno del professionismo alla dura realtà di un’Eccellenza da difendere a denti stretti. È la parabola al contrario di Mattia Lucarini (classe 2002) che sembrava destinato a lidi importanti dopo la stagione da ricordare col Pineto guidato dal marchigiano Amaolo, in grado di centrare la Serie C e di alzare al cielo la Coppa Italia. Il giovane difensore attendeva il salto nel calcio che conta o almeno di rimanere in Serie D con un altro progetto ambizioso, ma il mercato non si è sviluppato come le sue qualità e il rendimento fornito nell’ultima annata avrebbero lasciato presupporre. Con il cartellino di proprietà della Jesina, Lucarini è così tornato in forza all’organico leoncello, dove rappresenta una delle poche certezze dopo una campagna acquisti in cui non sono arrivati giocatori di spessore che la piazza invocava.
Sarà lui il baluardo di una difesa che può contare sugli argentini Grillo e Thiago Capomaggio oltre al laterale sinistro Donkor. Tra i pali la Jesina aveva puntato su Moscatelli, reduce dalla retrocessione col Cattolica in Promozione romagnola, ma il portiere senigalliese non ha mai giocato nella preseason a causa di un problema al ginocchio e così la scelta è destinata a ricadere sui fuoriquota Pistola e Sansaro. A due settimane dall’avvio del campionato Lucarini appare una delle poche certezze di una squadra che ha evidenziato lacune nelle amichevoli, come testimoniano le sconfitte contro avversarie di Promozione come Marina e Castelfrettese. La prima di Coppa Italia, in programma domenica, riserva la trasferta nella tana del K-Sport Montecchio Gallo e sarà subito un test probante per comprendere l’effettiva potenzialità della Jesina che ha incassato alla fine della settimana scorsa anche l’addio del ds Euro Cerioni per mancanza d’identità di vedute con il resto della dirigenza.
