Dal Fano al Torneo di Viareggio, D’Agnelli chiude la questione: “Dal mio ex presidente parole di cattivo gusto”

SERIE D – L’ex club manager dei granata è ora il factotum della squadra africana del Mavlon, ma l’intervista di Russo che aveva sparato nei suoi confronti merita una replica: “Frasi bugiarde…”

Pochi giorni fa l’addio al Fano, silurato proprio nel momento in cui la squadra stava raccogliendo i frutti più gustosi del lavoro – obiettivi raggiunti e irruzione nei playoff -, poi l’inizio dell’avventura al Torneo di Viareggio. Il direttore Rino D’Agnelli, deluso per come ha visto finire la sua esperienza nelle Marche, ha messo la testa sotto la sabbia uscendone fortificato grazie alla solita passione per il calcio.

Adesso, infatti, il dirigente piemontese, in attesa di una chiamata, si è dedicato in tutto e per tutto al Mavlon, squadra africana che partecipa alla Coppa Carnevale e che sta ben impressionando mettendo in luce vari talenti. “Sì, da tre anni porto realtà africane al Torneo di Viareggio – ha raccontato D’Agnelli -, in passato ho infatti lavorato in Congo e in Nigeria mantenendo buonissimi rapporti con federazione e club. Al Mavlon ci sono ragazzi molto interessanti, qualcuno seguito dalle grandi d’Italia”. A fronte del tuffo nell’entusiasmo viareggino, però, è normale che nell’animo del direttore ci siano ancora le scorie della vicenda Fano: il presidente del club Russo ha deciso di rompere i rapporti utilizzando parole poco carine nei confronti di D’Agnelli stesso (leggi il precedente articolo).

Mentirei se dicessi di non essere arrabbiato per quelle frasi poco eleganti e di cattivo gusto utilizzate dal mio ex presidente – ha a tal proposito detto D’Agnelli -. Si è trattato di affermazioni bizzarre , fuori luogo ed assolutamente errate. Ha sottolineato che il riferimento per tutti fosse solo lui? Non credo, visto che è venuto in città solo una volta. Certe cose, soprattutto la gestione sportiva, l’organizzazione e la quotidianità  non puoi portarle avanti da remoto o in smartworking. Avevo carta bianca sull’operatività e sulla gestione sportiva , ed è la cosa che avevo chiesto a lui e al comitato esecutivo al mio insediamento e più volte durante i mesi a seguire. Dal momento in cui ha deciso di infilare ruoli inutili, comunicati quotidiani e silenzi stampa, la paura di tutti era che si stava configurando la stessa situazione dell’anno precedente. Guarda caso la squadra iniziò un periodo negativo…”.

“Da li ci siamo confrontati, chiusi a riccio, isolandoci da tutto e tutti e quasi in autogestione siamo fortunatamente usciti dalla crisi iniziando di nuovo a correre. Rivendico dunque fermamente il lavoro che ho svolto con i miei collaboratori, tutti ,  nessuno può mettere in discussione la mia professionalità, la serietà e quello di buono che è stato fatto in quel di Fano. E’ sotto gli occhi di tutti. Chi mi è stato affianco, chi ha condiviso lavoro e passione e che ha potuto verificare cosa c’era prima e cosa c’è adesso, lo sa ed ancora mi gratifica ripensando ai momenti condivisi”.

Russo ha anche detto che D’Agnelli era in cerca di visibilità. “Si dimentica che ho oltre 20 anni di esperienza e in passato sono stato in piazze altrettanto importanti come quella di Fano. Ad essere onesti in Serie D non ho bisogno di mettermi in mostra come magari qualcun altro. Se si sommano gli anni di carriera di chi sta attorno al presidente in questo momento, posso dire che non raggiunge nemmeno un terzo della mia esperienza”.

D’Agnelli, però, non vuole scadere nelle polemiche, invitando il presidente a guardare avanti e basta. “Probabilmente la voglia di riabilitarsi sportivamente agli occhi della gente dopo il campionato scorso ha fatto sì che il pres abbia voluto esagerare in maniera indelicata  prendendosi tutti i meriti di una stagione superiore alle aspettative, dove però gli elogi eventualmente vanno divisi per tutti i ruoli e tra chi a Fano c’è stato quotidianamente senza risparmiarsi sotto pioggia, freddo e difficoltà quotidiane. Certamente ha dei meriti in quanto presidente e proprietario, ma allo stesso tempo non si può non notare come il lavoro svolto a livello strutturale e organizzativo  da agosto a marzo abbia fatto in modo che l’organizzazione e la squadra  continuassero a viaggiare senza farsi scalfire dalle ultime vicende“, ha continuato Rino.

“Come ho detto più volte sia ai vari presidenti che ai colleghi più  giovani,  una buona squadra senza un’efficiente organizzazione , corrette dinamiche interne ed esterne e ottimi equilibri , i risultati non li ottiene. Comunque volevo voltare pagina e dedicarmi ai nuovi progetti ma mi sono visto purtroppo costretto dopo quelle “dichiarazioni” a rispondere. Spero che da oggi in poi chi comanda al Fano possa solo dedicarsi e concentrarsi sui granata e sul lavoro da svolgere senza parlare più di me e provare a sminuire il buon lavoro fatto da altri prima. L’Alma merita di poter competere per la vittoria del campionato, per far meglio rispetto a questa stagione deve soltanto andare in Serie C la prossima”.

“Infine, però, voglio concludere con un saluto caloroso alla città , a chi ha lavorato al mio fianco , agli amici fanesi  acquisiti in questa avventura e ringraziarli per i molti attestati di stima ricevuti. Un grande saluto ai meravigliosi tifosi del quale ricorderò per sempre il calore e la passione. La squadra , che adesso e completa ed equilibrata, può finire togliendosi grande soddisfazioni. Io rimarrò sempre con il cuore al suo fianco“.

 

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