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Concluso ad Ancona il corso professionale che apre le porte al reinserimento lavorativo grazie a formazione e stage in azienda
Si è concluso con successo il percorso formativo per aiuto cuoco destinato a un gruppo di detenuti della Casa di Reclusione di Barcaglione, in Ancona. Tredici partecipanti, sui quindici inizialmente coinvolti, hanno superato l’esame finale ottenendo la qualifica professionale di “Aiuto cuoco”, frutto di un progetto volto all’inclusione e al reinserimento lavorativo.
L’iniziativa rientra nell’ambito del programma di inclusione sociale finanziato attraverso il Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027, con l’obiettivo di offrire nuove opportunità a persone in situazione di svantaggio. L’esame conclusivo si è svolto presso il laboratorio professionale all’interno del carcere, alla presenza di numerose autorità, tra cui il Garante regionale dei diritti della persona, Giancarlo Giulianelli.
All’evento hanno partecipato anche i rappresentanti del Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria, la direttrice della struttura, Manuela Ceresani, i dirigenti dei servizi regionali dedicati alla formazione, i referenti delle aziende che hanno collaborato all’attività pratica e agli stage, nonché il corpo docente guidato dal coordinatore del corso, Elio Aureli.
“Le attività pratiche si sono svolte in imprese locali, che potranno diventare sbocchi professionali per questi individui una volta terminato il percorso detentivo,” ha sottolineato Giulianelli. Ad oggi, nove dei partecipanti hanno già prospettive concrete di inserimento lavorativo presso le aziende che li hanno ospitati durante la formazione.
Il Garante ha inoltre ribadito il valore sociale di simili percorsi, evidenziando come essi rappresentino un tassello importante nella strategia di recupero e reintegrazione delle persone private della libertà: “Si tratta di interventi concreti – ha concluso – che contribuiscono a trasformare la pena in un’occasione di crescita e riscatto.”
