BASKET – Curiosità e palla a spicchi per la nuova avventura di coach Spiro Leka
La sua America è l’Italia, ma intanto ha coronato un sogno. Spiro Leka, coach albanese di stanza a Pesaro ma innamorato degli States, ha intrapreso un viaggio oltreoceano che lo ha portato ad occuparsi ancora della sua passione, che è anche il suo lavoro, la pallacanestro. E’ da pochissimo diventato consulente della Columbia University division I, in NCAA, il massimo campionato universitario. Da quell’istituto sono usciti nomi importanti, come il presidente della Fiorentina Rocco Commisso. “E’ un’esperienza incredibile dal punto di vista umano e professionale. Ho avuto la fortuna di conoscere coach Jim Engles, col quale c’è una sintonia importante. Sto imparando un sacco di cose, lui è molto devoto al basket europeo. L’inclusione è l’abc del programma della scuola, qui studia gente da tutto il mondo anche se le rette sono carissime: 100mila euro a studente”.
E’ carico Spiro Leka, che mette nel curriculum un’avventura stimolante e unica. “Vivo a Long Island City, un quartiere di New Yorl, mentre la scuola è a Manhattan. In quei 40 minuti di tragitto devo attraversare Time Square, il cuore del mondo. Lì c’è sempre qualcosa da fare, dalla maratona ai concerti di tutti i tipi, ai musei, agli spettacoli, allo sport…”. “Quando mi dicono che si mangia male in America mi viene da ridere, dipende da dove vai e da cosa scegli: c’è tutto, logicamente costa. Ogni cosa si paga a caro prezzo: New York è la città più cara del mondo, è vero che gli stipendi sono adeguati ma una bottiglia di acqua si paga 4 euro…”. Lei ha girato il mondo… “Ho visto almeno una settantina di paesi grazie alla pallacanestro. L’America è la terra delle opportunità, a livello di basket prima erano più chiusi, loro avevano inventato tutto… Ora sono molto più aperti a noi europei per quanto riguarda la didattica e la preparazione. E poi qui le scuole sono come città e c’è un’organizzazione da Eurolega. Abbiamo 7-8 assistenti, viaggiamo con tutti i confort possibili, un altro mondo a livello di logistica e tecnologia”. L’esordio è stato a Providence con 12mila persone, la squadra ha giocato finora quattro gare, con due vittorie e altrettante sconfitte. “Mi rispettano molto, il coach chiede il mio parere su ogni cosa che succede tra allenamenti e partite. Non immaginavo mi accogliessero così bene. Mi godo ogni momento, l’idea è di restare fino a marzo, a meno di un’offerta clamorosa”. Il finale è pirotecnico: “Non vedo l’ora sia giovedì prossimo, il Thanksgiving day, mi hanno detto di prepararmi a qualcosa di grande. La città è già imbottita di addobbi per il Natale. Potete immaginare…”.
Prima giocatore e poi allenatore di palla a spicchi. 7 scudetti e 4 Coppe d’Albania con il Partizani Tirana poi Fano, Sant’Angelo in Vado, Montecchio, Stella Maris, Morciano, San Marino e Santarcangelo. Spiro Leka da tecnico ha preso parte a tutti i campionati tranne la B e ne ha vinti cinque. Ha debuttato in prima squadra alla Vuelle a 52 anni, Pesaro per lui è casa. L’aveva sfidata in Coppa dei Campioni nel 1988, e in quella occasione, dopo i 16 punti marcati contro la Scavolini, coach Valerio Bianchini gli regalò una cravatta perché fu colpito da lui, che col tempo diventò amico di Andrea Gracis. Il dirigente trevigiano assieme a Zampolini lo invitò a Pesaro in vacanza. Una storia da romanzo, quella di Spiro Leka, che a 26 anni smise di giocare e tornò nella città di Rossini per lavorare in un negozio di ferramenta. L’ultima formazione guidata è stata Ferrara, in A2, con buoni risultati, fino al ritiro della squadra a tre giornate dal termine della passata regular season.