16 i giorni impiegati, 16 le tappe fatte e 1650 i km percorsi da Ridolfi e due nazionalità attraversate
Da Macerata a Lourdes: in sella alla bici. 16 i giorni impiegati, 16 le tappe fatte e 1650 i km percorsi. È l’obiettivo portato a termine da Mauro Ridolfi, 61 anni, in pensione, originario di Urbisaglia ma residente da anni nel capoluogo maceratese.
Fin da ragazzino appassionato di bicicletta, questa volta Mauro ha sfidato sé stesso, e si è portato oltre il confine arrivando a tagliare il traguardo nella città francese di Lourdes.
“L’idea è arrivata dopo aver vinto la battaglia contro il covid – spiega Mauro Ridolfi – due anni fa ho vissuto un momento molto buio della mia vita. Sono stato per un mese in un letto di ospedale per sconfiggere il Coronavirus. Dopo l’ospedale ho iniziato la riabilitazione e a quel punto ho deciso di continuare l’allenamento anche con la bici”. Così sconfitto il Covid, Mauro è salito in bicicletta e non si è più fermato.
La tappa zero ha toccato il traguardo a Venezia. Una prima prova lo scorso anno fatta per scaldare i motori e poi il gran salto: il viaggio in bici a Lourdes. “È stato un viaggio di ringraziamento per essere guarito – commenta Mauro Ridolfi – la fede è sempre stata con me”. Partito da Macerata sabato 3 settembre. Salito in sella alla bici e con in spalle uno zainetto, Ridolfi è arrivato a Lourdes lunedì 19 settembre. “Ho fatto ben 16 tappe, ogni giorno intorno ai 100 km mi fermavo e ripartivo la mattina. – continua – La mia famiglia mi ha sempre supportato in questa avventura, mio figlio mi dava una mano per cercare l’hotel”.
Le 16 tappe percorse da Mauro Ridolfi: dalla prima tappa con Gubbio, a seguire Arezzo, Pistoia, Viareggio, Sestri Levante, Savona, Sanremo. Poi l’arrivo in Francia con Cannes, Les Cannet des Maures, Arles, Lattes, Béziers, Carcassonne, Tournefeuille, Auch fino ad arrivare a Lourdes. Un viaggio fatto di passione, fede e di tanta socialità. “È stata un’avventura bellissima perché ho conosciuto tante persone lungo il tragitto, tra cui anche un americano. – racconta – Ho trovato molta solidarietà durante il viaggio sia in Italia e sia in Francia, gente comune molto disponibile ad aiutarmi e consigliarmi la strada giusta. Molte volte il cellulare mi faceva sbagliare la strada. L’ultimo giorno ero distante da Lourdes solo 15 chilometri, ma Google Maps mi ha suggerito una strada in direzione Aeroporto e mi sono ritrovato ad un certo punto con la strada interrotta”. Tutta la fatica fatta durante le numerose tappe, ripagata al momento dell’arrivo a Lourdes.
“Il ricordo più bello è sempre l’arrivo – conclude – la soddisfazione più grande è stata quando sono arrivato alla rotatoria in cui ho visto scritto “Lourdes”. È stato molto importante per me questo viaggio ha acquisito dentro di me un valore diverso rispetto ai miei viaggi da giovane anche perché ho un’età diversa”.