Cristiana affetta da sclerosi, abbandonata al suo destino: le negano una nuova carrozzina elettrica

“La Costituzione italiana garantisce il diritto alla vita piena e dignitosa, mentre il Parlamento italiano è capace solo di invocare un presunto “diritto alla morte””

Cristiana di Stefano ha 57 anni, vive a Macerata ed è affetta da Sclerosi Multipla. Ormai da 23 anni questa malattia l’ha costretta su una sedia a rotelle, non è più autosufficiente ed ha bisogno di essere assistita durante tutta la giornata. Soltanto il mese scorso si è sottoposta ad un intervento chirurgico molto delicato per cercare di migliorare la qualità della sua vita (leggi qui il nostro articolo).

 

Ora Cristiana torna a parlare della grave situazione in cui si trova: purtroppo la sua carrozzina elettrica si è rotta così ha immediatamente chiesto aiuto all’ufficio ausili della Asl, ma si è vista sbattere la porta in faccia perché “l’emergenza carrozzina rotta di un disabile non viene contemplata”, le hanno detto. Si è poi rivolta al 112 e al Ministero della Salute, ma invano. Completamente abbandonata e in una situazione di grande disagio, Cristiana ha deciso di scrivere al Ministero della disabilità.

L’ennesimo buco nell’acqua, la risposta di Michela Mirani, responsabile politico nazionale del Movimento Italiano Disabili, recita quanto segue: “Abbiamo ricevuto la sua istanza e abbiamo provveduto a segnalare la sua condizione di bisogno al direttore dell’Asur Area Vasta 3 di Macerata, evidenziando che la fornitura di un ausilio sostitutivo è per lei un’esigenza vitale che le garantirebbe il diritto all’autonomia, considerato che vive da sola. Confidiamo che la struttura riscontri positivamente la nostra richiesta. Sarà nostra premura informarla non appena avremo aggiornamenti in merito”.

La 57enne maceratese non ha perso comunque le speranze e  ha deciso di denunciare questo tragico fatto: “Sono malata di Sclerosi Multipla, completamente non autosufficiente, ancora convalescente da un importante intervento chirurgico, e la legge italiana non prevede il soccorso urgente e la sostituzione immediata di un ausilio di vitale importanza, come la carrozzina elettrica, che fa le veci delle gambe; la carrozzina dovrebbe essere considerata una protesi del corpo, non un ausilio. Come può definirsi “civile”, uno Stato che maltratta e abbandona così, una cittadina che paga regolarmente le tasse?

Ormai siamo arrivati al punto che la vita di un disabile viene considerata un inutile costo per le istituzioni e lo Stato,- continua Cristiana – perciò al Governo si stanno sbrigando, alcuni parlamentari rinunciano anche alle ferie, pur di riuscire a convertire in legge, i loro progetti di morte per i non autosufficienti, depressi e per cancellare la legge sul reato di istigazione al suicidio, prima di settembre. La Costituzione italiana garantisce il diritto alla vita piena e dignitosa, mentre il Parlamento italiano è capace solo di invocare un presunto “diritto alla morte”. Tutti i partiti politici, magistrati, consulte, parlamentari, vorranno  e voteranno a favore delle varie proposte di legge sull’ipotetico diritto di morire, di farsi ammazzare, o di sopprimere chi non è in grado di gridare a voce piena la volontà di vivere, o di sopprimere persone considerate solo un costo, proprio come fanno i civili Stati oltralpe, quelli che hanno “eliminato” per esempio Vincent Lambert e Alfie Evans”. – conclude Cristiana.

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