“Così restituimmo Pertini, Alessandra ed io la festa della Befana ai bambini”

VENANZO RONCHETTI. L’ex sindaco del terremoto del 97, ricorda uno storico incontro, nel maggio del 1982, al Quirinale tra i ragazzi di Serravalle; in udienza dal Presidente, pure Gianluca Pasqui, attuale vicepresidente del Consiglio regionale

di Maurizio Verdenelli

“La festa della Befana? Fu ripristinata grazie ad una giovane studentessa della scuola media di Serravalle di Chienti che chiese la ‘grazia’ al Presidente Pertini, che poi mise di mezzo il premier, allora il ‘treiese’ Spadolini. E tutto si concluse, 3 anni dopo, con la firma del Presidente Cossiga. A quell’incontro in Quirinale io c’ero, l’avevo promosso io. E tra i ragazzi serravallesi ricevuti a Palazzo, c’era pure Gianluca Pasqui, ora vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche e già sindaco di Camerino. Vuole sapere anche il nome della ragazza che disse al Grande Sandro: Presidente, perché non fa tornare quella simpatica vecchietta che noi ragazzi amiamo tanto?’.

Si chiama Alessandra Conti, ora vive a Foligno, madre di famiglia. Ed una citazione d’obbligo spetta all’eroe marchigiano della Resistenza, la Medaglia d’oro Pietro Capuzi per aver salvato la vita a Pertini il quale ci aprì il Suo cuore quando, da socialista, glielo nominai. Anzi, il Presidente più amato dagli italiani, si commosse proprio, abbracciandomi ed alzando gli occhi in alto come per cercare il volto del compagno di lotta cui è dedicata la piazza di Visso dove venne trucidato”.

I ragazzi di Serravalle al Quirinale – Da ‘Il ragazzo e l’altopiano’ (Maurizio Verdenelli, Ilari editore)

E’ un fiume in piena Venanzo Ronchetti, l’indimenticato ‘sindaco del terremoto del ’97’ ricordando quello strepitoso 18 maggio dell’82 quando due pulman partirono alla volta di Roma dalla piazza di Serravalle di Chienti.

Venanzo Ronchetti, il ‘sindaco del terremoto del 97’

“Ero un giovane assessore comunale ed avevo letto della bella iniziativa del ‘nostro’ (due volte, perchè compagno socialista) Presidente della Repubblica che aveva aperto le porte del Quirinale agli studenti medi della Penisola. Feci domanda e a stretto giro di posta, arrivò da Roma una telefonata al segretario comunale Giuseppe Cruciani. Il quale la scambiò per una burla da me ordita, salvo subito scusarsi quando comprese che all’altro capo del filo c’era il potente Segretario della Presidenza della Repubblica, Antonio (il mitico ‘Tonino’ ndr) Meccanico. Andò piu o meno così: “Smettila, Venà, ho capito che sei tu…come?!! Mi perdoni profondamente, dottor Maccanico. Sì, senz’altro! Grazie! Siamo onorati!”.

Il sindaco Arnaldo Quadrani commentò poi scusando la gaffe di Cruciani: “E chi poteva credere ad una risposta tanto rapida?! L’ultima volta che avevo chiesto di parlare col …presidente della comunità montana di Camerino, avevo dovuto attendere due mesi!”. “Al Quirinale venni presentato come ‘insegnante’, Pertini non voleva assolutamente almeno in quell’occasione, i politici. Ma nel ‘giustacuore’ avevo per il Partigiano Sandro una piccola ma significativa targa dei socialisti della nostra zona, mentre tutti i doni enogastronomici ci vennero sequestrati dalla Sicurezza. Che tuttavia riuscii a dribblare, avvicinando il Presidente per dirgli la frase preparata da tempo: “Per Lei avevo prelibatezze che vengono dalla terra di Pietro Capuzi”.

L’abbraccio tra il Presidente Sandro Pertini e Ronchetti – Da ‘Il ragazzo e l’altopiano’ (Maurizio Verdenelli, Ilari editore)

Era fatta! Il suo abbraccio è il ricordo più bello che gelosamente conserva la mia anima di uomo e socialista. Inoltre Pertini ebbe nei nostri confronti (all’incontro c’erano tanti altri ragazzi italiani) una disponibilità immediata in cui si inserì subito la richiesta di Alessandra. ‘Ne parlerò subito con l’amico Spadolone’ proruppe il Grand’ uomo, entusiasta. Così fece. I tempi lunghi della burocrazia italiana vollero i propri riti, ma la Befana venne felicemente recuperata otto anni dopo quell’incontro in Quirinale – Lei sola, da tutte le altre feste religiose soppresse dalla L. 54 del 5/3/77 – dal successore di Pertini, Francesco Cossiga che firmò il Dpr 793 del 1985.

Giada Berdini
Author: Giada Berdini

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