A rischio i possibili risarcimenti
La discoteca Lanterna Azzurra non era assicurata e sono a rischio i possibili risarcimenti. La polizza per i cosiddetti danni contro terzi, quella che risarcisce i clienti del locale nel quale si svolge la serata se per qualche motivo si feriscono o, peggio, se muoiono, non è obbligatoria per legge.
E i gestori della Lanterna Azzurra Clubbing non sono assicurati. Nessuna polizza per la responsabilità civile in caso di danni alle persone. L’ultima, stipulata con Unipol, era semestrale, è scaduta a dicembre dell’anno scorso e da allora non è più stata rinnovata.
Al dramma dei 5 ragazzini e della donna morti nella calca del locale di Corinaldo, adesso va sommato lo sconcerto di sapere che sarà difficilissimo — in caso di processo e di condanna — avere dei risarcimenti per le vite perdute, per le ferite o per lo choc patito da chi era presente. Difficilissimo perché le cifre ipotizzabili per fatti così gravi sono astronomiche e le condizioni economiche dei tre gestori non garantiscono alcuna copertura. Probabilmente non garantirebbero nemmeno il pagamento per quella ipotetica caviglia slogata, stando ai protesti che risultano dalle visure camerali della Magic Srl, la società di Francesco Bertazzi (indagato) che ha in gestione la struttura dal 2016 e che ha come soci Carlantonio Capone e Quinto Cecchini (anche loro indagati).
Fra le carte della Procura di Ancona, che ipotizza per i gestori l’omicidio colposo plurimo aggravato, c’è anche il contratto di affitto fra i proprietari del locale (in quattro, tutti inquisiti) e i tre soci di Magic Srl. Con una clausola di quel contratto la proprietà, per tutelarsi da eventuali danni, ha preteso che la Magic avesse l’obbligo di assicurarsi, sì, ma a garanzia della struttura, non delle persone, e non è chiaro se poi la società abbia onorato o no quella clausola.
