I prodotti irregolarmente importati venivani rivenduti in territorio marchigiano. L’operazione dei Finanzieri del Gruppo di Macerata
Continua, senza sosta, l’attività investigativa delle Fiamme Gialle maceratesi, finalizzata alla prevenzione e repressione dei traffici illeciti. In tale contesto, a seguito dell’approfondimento di specifiche analisi di rischio e di una capillare attività di controllo economico del territorio, i finanzieri del Gruppo di Macerata fermavano, nel 2024, nei pressi del casello autostradale di Civitanova Marche, un’auto palesemente carica di merce.
L’ispezione del veicolo consentiva di rinvenire oltre mezzo milione di prodotti accessori ai tabacchi da fumo (tra cui cartine arrotolate senza tabacco, filtri e cartine semplici), soggetti ad imposta di consumo in base al Decreto Legislativo n. 504/95.
Le immediate indagini svolte dai finanzieri maceratesi consentivano di constatare che gli accessori per fumatori erano stati illecitamente importati dallo Stato di San Marino da parte del soggetto fermato che li trasportava senza alcuna documentazione fiscale che ne giustificasse l’acquisto e che ne attestasse il preventivo versamento della relativa imposta di consumo, in totale assenza di idonea licenza autorizzatoria all’acquisto dei beni in esenzione d’imposta.
La stringente normativa di settore, volta a scongiurare l’evasione pressoché “istantanea” in tale comparto, atteso che tali beni di larghissimo consumo, acquistati e rivenduti “in nero”, vengono immediatamente collocati sul mercato senza lasciare alcuna traccia fiscale, equipara tali illeciti al “contrabbando” di tabacchi lavorati esteri, con tutte le conseguenti sanzioni del caso. Per tale condotta, il nuovo Codice Doganale dell’Unione, di cui al Decreto Legislativo n. 141/24, prevede, dove vengano contrabbandati quantitativi superiori ai 15 chilogrammi di tabacco lavorato estero di contrabbando, la reclusione da due a cinque anni.
L’importatore è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, per il reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri. A seguito del sequestro, le indagini sono proseguite sia mediante l’analisi tecnica del dispositivo cellulare sequestrato al soggetto fermato, al cui interno sono state rinvenute migliaia di chat, SMS, e-mail, documentazione e foto, sia tramite l’esame degli spostamenti delle auto utilizzate per acquistare i prodotti dall’estero.
La globalità dell’attività investigativa ha permesso di identificare circa 60 operatori commerciali ubicati nel territorio marchigiano su cui proseguiranno le attività investigative finalizzate all’esatta imputazione delle imposte evase e delle connesse sanzioni, quantificabili, in totale, da un minimo di 200.000 euro ad un massimo di circa 500.000 euro, correlate agli oltre 200 chili di prodotti “equivalenti” al tabacco di contrabbando rinvenuto con riferimento ai circa cinque milioni di articoli per fumatori compra/venduti.

