“La Commissione richiesta dall’opposizione sul tema “ Servizio di educativa domiciliare”, ha fatto emergere una volta in più le carenze dell’amministrazione comunale nella gestione della disabilità grave e gravissima, sia nella gestione ordinaria, sia rispetto alle promesse elettorali e di mandato, che parlavano di allargare la platea dei beneficiari del servizio”.
A farlo sapere sono i gruppi di minoranza del Comune di Ancona: Ancona Futura, Partito Democratico, Diamoci del Noi, Altra Idea di Città e Azione. “Siamo alle porte della votazione del secondo bilancio di previsione dell’amministrazione Silvetti – continuano – e ad oggi del tanto sbandierato allargamento della platea dei fruitori dell’educativa domiciliare per i disabili lievi, non si parla, ma soprattutto non si intravedono fondi stanziati o da stanziare. La Legge nazionale ad oggi assegna i fondi solo per i disabili medi e gravi. In mancanza di fondi aggiuntivi, che non sono stati stanziati nelle precedenti variazioni, e non sappiamo se saranno stanziati in sede di bilancio, vorremmo scongiurare quella guerra fra poveri che di fatto non farebbe che rimodulare in difetto le ore assegnante a tutti quelli che ne usufruiranno”.
“Come gruppi di minoranza – affermano – noi ci siamo e siamo a disposizione a dare una mano; per questo abbiamo chiesto di approfondire l’argomento in ulteriori incontri di commissione, affinché’ si riescano ad individuare dapprima le esigenze di allargamento del servizio di educativa scolastica e domiciliare ai disabili lievi, per poi quantificare le economie necessarie ed infine assegnare i fondi già dal prossimo bilancio. Per quanto riguarda i ritardi sull’attivazione del servizio e le motivazioni addotte per giustificarli auspichiamo che non si riverifichino in futuro, perché il servizio erogato sappiamo bene essere ossigeno puro per le famiglie che ne beneficiano, ed iniziare con un mese di ritardo significa non coglierne l’importanza”.
“Auspichiamo – concludono – per questo che la massima attenzione e tutti gli strumenti utili siano messi a disposizione delle famiglie, per arrivare in futuro in tempo all’appuntamento dell’inizio della scuola per l’erogazione anche del servizio domiciliare, affinche’ la burocrazia non sia da ostacolo per una vita gia difficile che le famiglie e le persone con disabilita’ vivono quotidianamente. Su un tema cosi’ delicato il tempo delle promesse e dei buoni propositi e’ finito, adesso vanno fatte azioni concrete e vanno date le giuste priorita’ rispetto a come questa amministrazione spende i soldi dei cittadini.