“La credibilità di Spazzafumo a rischio se vengono violati principi generali per puro opportunismo politico”
Scontro sulle nomine delle presidenze delle Commissioni consiliari. Il coordinamento e il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia si scagliano contro il sindaco Spazzafumo in quanto starebbe tentando di fare convergere i voti della maggioranza su presidenti di comodo. I meloniani richiamano il presidente del Consiglio Eldo Fanini a svolgere il suo ruolo di garante. Il voto da remoto per le nomine si svolgerà nelle giornate del 20 e 21 gennaio.
“Nelle scorse settimane il sindaco Spazzafumo ha manifestato la propria volontà di rivedere la modalità di votazione all’interno della Conferenza dei Sindaci a favore di una che tenga conto del numero di abitanti che ciascun Comune rappresenta. Un’ipotesi che noi di Fratelli d’Italia siamo pronti a sostenere in quanto da sempre favorevoli all’introduzione di un sistema di votazione basato sul voto ponderato”, il preambolo del coordinatore di FdI Luigi Cava e dei consiglieri Andrea Traini e Nicolò Bagalini.
Continuano: “Sorge tuttavia spontanea una domanda, quale credibilità potrebbe avere il sindaco di San Benedetto nel rivendicare questo sacrosanto passaggio democratico se poi nel proprio Comune consente che nel riconoscimento delle presidenze delle commissioni consiliari considera la coalizione di centrodestra, composta da sei consiglieri comunali, alla stregua della coalizione della Bottiglieri rappresentata in Consiglio esclusivamente da se stessa?
E’ evidente che il primo cittadino apparrebbe come uno che in spregio ad ogni principio di rappresentanza democratica rivendica una proporzionalità solo per opportunistica convenienza e non già per rispetto di principi generali ai quali coerentemente bisognerebbe sempre ispirarsi.
Stessa mancanza di credibilità si paleserebbe per il presidente del Consiglio Fanini che, anziché garante terzo dei gruppi consiliari, consentirebbe che si consumi un tale scempio per la garanzia della trasparenza.
Alla minoranza di centrosinistra va certamente riconosciuta la presidenza di una commissione, ma al tempo stesso deve risultare chiaro che non può essere la maggioranza a decidere quale debba essere e a chi affidarne la guida.
Se i consiglieri di maggioranza interferiranno sull’elezione esprimendo il loro voto a favore di candidati di comodo, bisognerà prendere atto che le cosiddette “commissioni di garanzia”, riservate solo a chiacchiere alla minoranza, non saranno altro che commissioni a garanzia del loro interesse a non riconoscere imparzialità e trasparenza.
Sui principi generali – conclude Fratelli d’Italia – la politica non dovrebbe mai derogare per ragioni di convenienza a seconda del vantaggio del momento”.
