Commerciante d’auto rapinato: arrestato anche il terzo complice

Chiuse le indagini

Sabato 18 maggio i militari della Stazione di San Severino Marche, in collaborazione con i militari della Compagnia di Macerata, hanno eseguito l’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del terzo indagato per la rapina aggravata verificatasi in data 18 dicembre 2023, quando un commerciante di auto era stato attirato con l’inganno in un parcheggio di quel centro da una donna, che avevo espresso l’intenzione di vendergli la propria auto. Quando era arrivato sul posto concordato, individuata la finta venditrice a bordo del mezzo in trattativa, l’uomo era sceso dall’auto e le si era avvicinato; era stato poi repentinamente raggiunto e aggredito da due uomini, di cui uno armato di coltello e l’altro di una mazza tipo baseball; i due, con i volti parzialmente coperti da occhiali da sole e copricapi, lo avevano dapprima minacciato, dicendogli che gli avrebbero tagliato le mani se non gli avesse dato i soldi; poi gli avevano strappato di dosso il giubbetto, con all’interno il portafoglio con la somma di 3000 euro necessaria all’acquisto del veicolo, i documenti e il telefono cellulare.

Il tutto era avvenuto alla presenza della complice, rimasta sul posto; la vittima poi, nel divincolarsi, era riuscita a scappare, cadendo a terra; nell’occorso si era procurata contusioni ed escoriazioni agli arti inferiori con prognosi di 10 giorni; aveva poi denunciato l’accaduto ai Carabinieri (LEGGI L’ARTICOLO).

Il Comando Arma settempedano, con la collaborazione dei militari del Nucleo Operativo Carabinieri di Tolentino, ha subito avviato un’attività investigativa finalizzata a raccogliere elementi utili per individuare gli autori del grave fatto delittuoso. La testimonianza della vittima e di altre due persone informate sui fatti, nonché l’immediata acquisizione delle immagini registrate dalle numerose telecamere del sistema di videosorveglianza del comune di San Severino Marche, prontamente fornite dalla Polizia Locale, hanno permesso di stabilire in maniera precisa luoghi e tempi della commissione del reato.

Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Macerata, sono stati quindi acquisiti i tabulati telefonici della vittima e dell’utenza con cui era stata contattata per l’appuntamento. L’attività investigativa, sia di tipo tecnico che di tipo convenzionale, basata sull’analisi dei traffici telefonici, sulle fonti testimoniali, sulla visualizzazione delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza comunali, ha permesso di ricostruire con precisione i movimenti delle auto utilizzate dagli indagati, sia nelle fasi preparatorie del grave reato, nonché in quelle esecutive, portando ad individuare due dei responsabili, ovvero un uomo e una donna del posto – sottoposti a misura i giorni scorsi; i Carabinieri sono poi riusciti a risalire all’identità del terzo indagato, uno straniero domiciliato a Macerata che, intorno alle 13.00 del giorno della rapina, si trovava già a San Severino Marche in compagnia del complice, con il quale si era intrattenuto per pranzo all’interno di un centro commerciale. Le ulteriori analisi dei contatti telefonici e le immagini della videosorveglianza del locale hanno portato a individuare l’utenza telefonica in uso allo stesso e la sua immagine, consentendone l’identificazione in collaborazione con i militari della Compagnia di Macerata.

Dai riscontri acquisiti è emerso che già nella tarda mattinata del 18 dicembre, con la propria auto, l’indagato residente a San Severino Marche era partito da quel centro per andare a prendere il complice; dopo la consumazione del reato l’auto si era allontanata verso Macerata, dove il complice era stato riaccompagnato a casa, con un tragitto compatibile sia con le immagini acquisite da vari circuiti di videosorveglianza, sia con la localizzazione dei telefoni in uso agli indagati, oltre che di quello sottratto alla vittima.

La Procura della Repubblica di Macerata ha quindi richiesto ed ottenuto la misura cautelare degli arresti domiciliari anche nei confronti del terzo indagato, cinquantaseienne straniero già noto alle forze dell’ordine.
L’indagato potrà esporre le proprie difese nelle prossime fasi del procedimento.

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