Comitato Stop Pesticidi di Potenza Picena: il 19 maggio il primo raduno

Ritrovo in piazza della Stazione e all’Abbazia di San Firmano a Montelupone

Il Comitato Stop Pesticidi di Potenza Picena domenica 19 maggio organizza un raduno contro la pioggia di pesticidi chimici su insetti, vegetali e case. La mattina il ritrovo sarà in piazza della Stazione a Porto Potenza Picena, mentre nel pomeriggio la manifestazione si sposterà all’Abbazia di San Firmano a Montelupone.

Queste le motivazioni che hanno spinto il comitato ad organizzare quest’evento.

“Milioni di persone in tutto il mondo sono quotidianamente esposte ai pericoli provocati dall’uso di pesticidi e diserbanti in agricoltura. Hanno un impatto gravissimo sulla nostra salute oltre che sull’ambiente. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i pesticidi causano ogni anno circa 200 mila morti su scala globale e secondo l’autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) circa il 45% del cibo che consumiamo contiene residui di pesticidi. Queste sostanze chimiche possono contribuire all’insorgenza di diverse forme tumorali e alterare il sistema endocrino con il conseguente aumento delle patologie correlate.

Le persone che vivono e lavorano nelle aree dove si pratica l’agricoltura intensiva con l’uso di prodotti chimici di sintesi, caratteristica delle monocolture, sono le più esposte, in particolare le donne in gravidanza, i bambini e gli anziani.

I pesticidi nel lungo periodo danneggiano l’agricoltura stessa indebolendo l’agro-ecosistema, compromettendo la produttività del terreno e la qualità del raccolto, distruggendo la biodiversità animale e vegetale. Provocano inquinamento dell’aria, dei terreni e delle falde acquifere, compromettendo la sopravvivenza di numerose specie animali (come ad esempio gli insetti pronubi, lombrichi e uccelli). La monocoltura intensiva basata sulla chimica, provoca il graduale depauperamento di una risorsa preziosa quale è il Paesaggio.

In alternativa a questo modello sosteniamo le esperienze agricole come l’agricoltura biologica, biodinamica e le filiere corte, che in questi anni hanno dimostrato di saper coniugare il rispetto per la salute pubblica e l’ambiente producendo alimenti sani e occupazione, valorizzando la varietà dei prodotti locali, rinnovando la biodiversità, il suolo e l’acqua, creando resilienza e mitigando i mutamenti climatici, proteggendo la salute e il benessere dei nostri figli e di ogni specie vivente.

Sosteniamo la transizione verso sistemi alimentari locali, ecologici e diversificati come un imperativo sociale, economico e democratico. Invitiamo la commissione europea a revocare l’autorizzazione concessa per altri cinque anni all’uso del glifosate; a riformare la procedura di approvazione dei pesticidi e a fissare obiettivi di riduzione obbligatori per tutta la UE dell’uso dei pesticidi di sintesi per arrivare al bando totale entro il 2030.

Chiediamo a Governo, Regione e Comuni, impegni precisi. Per quanto riguarda la salute: di applicare il principio di precauzione vietando l’utilizzo dei pesticidi, intesi come molecole di sintesi, attivando controlli e sanzioni idonee, iniziando col vietare definitivamente le sostanze che sono state sottoposte a deroghe e fissando obiettivi di riduzione per gli altri. Per il territorio: di potenziare tutti gli strumenti di controllo e salvaguardia del territorio per evitare sbancamenti, disboscamenti, deturpazione del paesaggio, possibili discariche abusive e cambiamenti delle destinazioni d’uso, e di vietare nei siti della Rete 2000, nelle altre aree protette e nei bacini idrografici delle zone umide d’importanza internazionale (Ramsar) l’uso di pesticidi valutati nocivi per le specie selvatiche e gli ecosistemi. Per l’agricoltura: di difendere e sostenere la Sovranità Alimentare; di azzerare gli incentivi alle produzioni agricole industriali e le monocolture; di favorire e finanziare l’agroecologia (agricoltura biologica e biodinamica) nel rispetto della biodiversità e delle tipicità tradizionali locali.

Chiediamo una revisione del Piano d’Azione Nazionale per l’uso dei pesticidi (PAN), con la loro totale eliminazione immediata nelle zone urbane e nelle aree frequentate dalla popolazione, stabilendo distanze idonee di sicurezza dalle abitazioni, dai terreni coltivati con il metodo dell’agricoltura biologica e biodinamica, da parchi e giardini pubblici e privati, da strade, da sentieri e piste ciclabili”.

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