SERIE C – l tecnico biancorosso promuove la prestazione dei suoi ragazzi a Lucca (1-1 in 10 uomini) ed ora attende il San Donato Tavarnelle
L’Ancona non vince da quattro partite, ma il pari ottenuto nel finale contro la Lucchese in inferiorità numerica può segnare un punto importante di ripartenza. È chiaro il pensiero di Gianluca Colavitto che ha elogiato la prestazione della sua squadra. “I ragazzi mi sono piaciuti dal primo al novantacinquesimo minuto – ha dichiarato in conferenza stampa – in parità numerica e con un uomo in meno. Abbiamo giocato la partita e commesso alcuni errori, sui quali dovremo lavorare per correggerli, ma ci portiamo a casa un punto da valorizzare sabato contro il San Donato Tavarnelle”.
A quanti si attendevano un’Ancona diversa nell’interpretazione della gara, il mister ha risposto in modo eloquente. “Non si può pretendere che questa squadra sia diventata all’improvviso il Barcellona o il Real Madrid e che riesca a dettare legge con facilità in ogni campo. Bisogna considerare anche la bravura degli avversari. Giocavamo in trasferta, contro una Lucchese che già all’andata ci aveva creato patemi e che aveva grandi motivazioni per entrare nei playoff: siamo stati all’altezza del compito”.
I due punti racimolati nelle ultime quattro giornate non devono sminuire le certezze dei dorici, chiamati a spingere di nuovo sull’acceleratore. “Nell’arco di un campionato ci può stare qualche partita in cui si fatica a centrare i risultati auspicati. In questo periodo stiamo pagando a caro prezzo ogni episodio sfavorevole”. Uno di questi è rappresentato dall’espulsione di Prezioso che Colavitto non si sente di condannare. “Mario per me è come un figlio – ha terminato l’allenatore – come tutti i miei giocatori. Ha commesso un’ingenuità, ma l’arbitro avrebbe dovuto considerare anche cosa aveva commesso il giocatore avversario. Nel 2023 è inconcepibile che gli arbitri non siano aiutati dalla tecnologia in Serie C”.