Conferenza dell’amministrazione con il sindaco Serfilippi e l’assessore Santorelli. “Stessa situazione di luglio, debiti di 78mila euro col comune per non parlare dei privati”
L’imprenditore Carmelo Cogliandro ha firmato un preliminare d’acquisizione dell’Alma Juventus Fano, marchio che rischia l’estinzione, ha chiesto all’amministrazione comunale di poter tornare a giocare allo stadio Mancini per l’ultimo scampolo di questa Eccellenza terribile ma i politici sono stati chiari. “Non se ne parla”. Tramite Pec stamane il comune ha risposto picche: “La situazione debitoria è pesante e al momento Cogliandro non è il proprietario: l’impresa per lui è difficilissima”.
Per far chiarezza ha argomentato il sindaco Luca Serfilippi. “Da mesi non parlo di Alma Juventus Fano, ora è giunta l’ora di raccontare qualcosa agli appassionati mandando messaggi chiari. Non c’è nessuna preclusione sull’Alma ma i debiti vanno saldati. Ricordo che Carmelo Cogliando non è ancora né il presidente né il proprietario… Se Carmelo, che conosco personalmente, dovesse riuscire a ripartire saremmo contenti ma bisogna essere sinceri, la situazione debitoria con noi e con i privati resta molto molto importante. Spero che abbia fatto bene i suoi conti e che abbia le spalle coperte, l’impresa è difficile. Intanto lo ringrazio e non avrò problemi ad incontrarlo: prima, però, ci dovrà essere il passaggio di consegne tra lui e Guida, un ponte importante che non è ancora avvenuto e non è chiaro. Non ce l’abbiamo con Cogliando, come non ce l’avevamo con Russo o Guida. Il debito con il comune ammonta a circa 78mila euro, si parla di Tari, pubblicità, acqua, spese relative a tutti gli impianti in cui l’Alma era presente, quindi Mancini, Trave e campo dei Militari. Al momento la situazione economica è invariata rispetto a quella di quest’estate, il comune è ancora un creditore”.
Ma se davvero dovesse salvarsi, come potranno coesistere Alma e nuovo Fano Sport che ha iniziato la sua scalata dalla Terza Categoria? “Il Consorzio Fano Sport è una società privata – ha risposto il sindaco – noi non inficiamo sulle scelte. C’è dialogo continuo, quello sì, e confronto su altri progetti che non riguardano solamente il calcio. Il Consorzio potrà fare quello che reputa più opportuno, magari avviare una due diligence, se entrare o comprare le quote. Una cosa va chiarita, però. Dato che il mio predecessore sta pontificando (l’ex sindaco Massimo Seri, ndr), ricordo che Russo e Guida sono entrati a Fano durante la sua amministrazione. Adesso non accetto lezioni da chi è partecipe della situazione calcistica della città”.
L’assessore allo sport Alberto Santorelli ha invece spiegato nel dettaglio i motivi per cui le porte dello stadio Mancini rimangono sigillate pure per l’Alma di Cogliandro. “Ci è stato chiesto di poter riaprire lo stadio e di far allenare l’Alma alla Trave, ma la situazione è la stessa di quel 2 luglio. C’è bisogno di dimostrare che sia garantita la continuità aziendale, che ci sia la possibilità di pagare il debiti oltre ad una cauzione di 50 mila euro. In questo momento la concessione esclusiva è del Fano Calcio, impensabile che possa giocare qualcun altro al Mancini sino al termine della stagione. Dobbiamo attenerci ai dati ufficiali senza deroghe o essere elastici i fronte a carte bollate. Non si tratta di questioni personali. Il Consorzio Fano Sport? In un amen d’estate si sono palesati 18 imprenditori che spontaneamente e senza costrizioni hanno voluto unirsi. Noi eravamo entrati da due settimane… Nei precedenti dieci anni invece per l’Alma si sono presentati solo Russo e Guida, qualcosa vorrà pur dire (riferimento a Seri, ndr). Ho grande rispetto dell’Alma ma c’è bisogno di un progetto serio e sano al punto di vista gestionale. Carmelo Cogliandro ha già dichiarato a mezzo stampa di non essere in grado di portare avanti la situazione da solo, dunque servono sostegni, altrimenti tra sei mesi l’Alma sarà punto e a capo”.
