Civitanovese, striscioni di contestazione: “Con questa dirigenza Promozione assicurata”

PROTESTA – Una frangia della tifoseria rossoblu ha tappezzato la città manifestando il proprio disappunto contro l’attuale società

di Enrico Costantini

Sabato in occasione del passaggio del  Giro d’Italia a Civitanova Marche, sono comparsi alcuni striscioni affissi da chi contesta l’attuale società di calcio. Ora non voglio essere sponsor di nessuna delle due fazioni e nemmeno di Profili o di eventuali altri imprenditori che vorranno interessarsi ed eventualmente investire nel calcio. Siccome in città sono state vissute tante altre situazioni di questo tipo che hanno portato la società rivierasca allo sfascio, credo fortemente che la città dovrebbe ringraziare chiunque investa anche soltanto un euro per una società di calcio. La crisi in Italia ha colpito tutti e trovare persone disposte a metterci faccia e portafogli per una causa collettiva, siano da considerarsi come eroi. La Civitanovese, dopo Ruggeri e Antonelli, ha conosciuto soltanto avventurieri e di conseguenza una miriade di fallimenti che l’hanno trascinata nel baratro.

Se due anni fa il signor Profili non si fosse presentato in tribunale pagando una cospicua penale, la Civitanovese Calcio sarebbe già scomparsa da tempo come successo ad altre realtà vicine. È vero che è ripartita dalla Prima categoria, ma con tanta fatica il presidente è riuscito a tenerla in vita altrimenti, altro che rinascita, si sarebbe celebrato un vero e proprio funerale. È chiaro che anche Profili e soci hanno commesso degli errori, però i giocatori e lo staff tecnico, al momento del rompete le righe, hanno percepito tutti i rimborsi ridando un minimo di credibilità, purtroppo perduta dopo le tante promesse mancate delle altre gestioni. In dirigenza non hanno perso tempo e già da alcuni giorni stanno programmando la prossima stagione. La frangia “pacifica” della tifoseria è in completo disaccordo con quella più bollente, ma la paura che Profili e soci si stanchino presto della Civitanovese è sempre dietro l’angolo e non sarebbe altro che la scena di un film già vista e rivista nel corso degli anni portando i colori rossoblu in un tunnel buio senza un benché minimo di luce.

 

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