I carabinieri hanno accertato in meno di un anno quasi seicento cessioni di droga
Nella giornata di giovedì, a Civitanova Marche i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, diretti dal Ten. Mario Giannella e coordinati dal Magg. Enzo Marinelli, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Macerata, Dott. Claudio Bonifazi che concordava con le risultanze investigative dirette dal Sost. Procuratore della Repubblica Dott. Enrico Riccioni, hanno tratto in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso M. B., 29enne, tunisino, residente a Civitanova Marche. A carico del coindagato, un italiano 36enne residente anche lui a Civitanova Marche, è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria.
Le misure sono scaturite da investigazioni poste in essere dai carabinieri dall’inizio dell’anno, a seguito del sequestro ad alcuni tossicodipendenti di alcune dosi di eroina e che, oltre a servizi di osservazione, controllo e pedinamento, ha consentito il sequestro di stupefacente a carico dell’italiano di alcune dosi di stupefacente, dimostrando, da luglio 2017 ad aprile 2018, cinquecentosettanta cessioni di sostanze stupefacenti di tipo eroina e marijuana per circa duecento grammi e 11.000 euro di valore.
Per cercare di eludere le investigazioni, il tunisino si faceva chiamare nel mondo dei tossicodipendenti “Mario” e per effettuare le consegne, si faceva accompagnare dall’italiano a bordo della sua auto, che in cambio riceveva la dose oppure denaro, e trasportava le palline di eroina in bocca per poi consegnarle di volta in volta all’acquirente e in caso di controlli da parte dei Carabinieri era pronto ad ingoiarle così da non farle sequestrare.
Nella perquisizione operata contestualmente all’arresto, presso l’abitazione del tunisino sono state rinvenuti e sequestrati 13,5 grammi di hashish. L’uomo, pertanto. è stato ulteriormente denunciato per l’ennesima violazione dell’art. 73 d.p.r. 309/90 (detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente).
Dopo le operazioni di fotosegnalamento il tunisino è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.
