E’ un simbolo di divertimento per tutto il territorio maceratese con tre sale da ballo
di Francesco Repupilli
“Ciao Ciao”, la storica discoteca multisala dal fascino senza tempo. Nata nell’85 da un’idea della famiglia Raffaeli, oggi la discoteca è un simbolo di divertimento per tutto il territorio maceratese e non solo, con tre sale da ballo a tema anni ’70-’90, latino e liscio, che ad ogni serata accolgono un migliaio di appassionati della pista da ballo. Situata a Passo del Bidollo di Corridonia, l’attività di famiglia conta oggi 14 dipendenti e un fitto programma di appuntamenti. Per conoscere la ricetta del loro successo, abbiamo intervistato i titolari.
Come nasce e si sviluppa la vostra attività?
“Nasce da un’idea di nostro nonno, lui era un vero appassionato della musica e tutti i fine settimana andava a ballare a Rimini. In quegli anni la famiglia aveva un bar a Sforzacosta e contemporaneamente vendevano la frutta. Nell’85 decisero di cambiare vita e investire nel terreno in cui oggi sorge la discoteca, facendo tanti sacrifici e portando avanti due attività per rientrare nei costi. La struttura è stata impostata fin da subito come una multisala e cavalcando la febbre della “disco”, che in quegli anni andava fortissimo in Italia, è riuscita in breve a farsi conoscere. Si arriva così a seguito di vari rinnovamenti e cambiamenti a oggi, con una stagione fatta di circa 50 appuntamenti tra settembre e maggio ed un’affluenza a serata di un migliaio di persone“.

Qual è la ricetta di questo successo?
“A differenza di tanti altri locali che ci sono in zona abbiamo la fortuna di avere una clientela molto fidelizzata, grazie anche ad un’offerta musicale che fa gola a una clientela un po’ più adulta della concorrenza, offrendo un ambiente rilassato e sicuro dove potersi divertire senza pensieri. Un tipo di ambiente e di dinamiche su cui abbiamo puntato tanto nel corso degli anni. Avere una sala dedicata al latino è un altro punto di forza, dato il boom dei balli caraibici. Notiamo comunque un interesse crescente da parte dei giovani“.

Gioie e dolori?
“La soddisfazione dei clienti è la gioia più grande, essere apprezzati e stimati da una comunità intera non ha prezzo. Il rapporto che siamo riusciti a creare è stupendo, fatto di fiducia e in molti casi anche di affetto. Non sono mancati negli anni casi in cui, in momenti di difficoltà, c’è stato chi si è offerto spontaneamente di dare una mano. Per quanto riguarda i dolori si tratta senza dubbio di un mestiere che richiede tanto sacrificio, perché si lavora nei weekend e durante le festività, quando si avrebbe piacere di prendersi una giornata per stare con amici o parenti. Non è facile a livello mentale interfacciarsi con migliaia di persone, ma anche stare dietro a una burocrazia ingente, con normative che cambiano di continuo. Ciononostante fa tutto parte del gioco, e noi lavoriamo con serenità e voglia di fare”.

