ECCELLENZA – Il preparatore atletico svela i retroscena dietro la condizione fisica vincente della squadra maceratese
Il Chiesanuova sta dimostrando anche quest’anno di mantenere il trend positivo delle ultime stagioni. Dopo le prime nove giornate di campionato, infatti, la squadra si trova in testa alla classifica, a pari punti con il K-Sport Montecchio Gallo. Per capire meglio cosa ci sia dietro a questo ottimo rendimento e all’alto livello tecnico dei biancorossi, abbiamo parlato con Jonatan Magnaterra, preparatore atletico della squadra, che è ormai al suo secondo anno in questo ruolo: “Il segreto della nostra preparazione è quello di partire in maniera preventiva. Chiamo personalmente i ragazzi che so che la società ha intenzione di confermare o che ha idea di far venire a giocare con noi, in modo tale da intraprendere con ognuno di loro un percorso personalizzato prima dell’inizio della classica preparazione estiva, che di solito cade verso fine luglio. Quindi, l’aspetto della personalizzazione dell’allenamento per noi è fondamentale. Grazie a questo riesco a gestire bene le due facce del mio lavoro, perché oltre ad essere il preparatore atletico, mi occupo anche della parte di recupero funzionale, quindi ricopro il ruolo di fisioterapista per la squadra. Quando i ragazzi accusano sovraccarichi o sono un po’ fuori performance, preparo per loro dei programmi personalizzati e li faccio allenare separatamente. Questa cosa è condivisa sia con il mister che con tutto il resto dello staff e della società e possiamo dire che è la nostra arma vincente”.
Quanto conta il recupero tra una partita e l’altra?
“Nel post partita, chiedo ai ragazzi un feedback mattutino per sapere giornalmente come stanno. In base a queste informazioni, decido cosa far fare loro anche nei giorni in cui non ci sono sedute di allenamento. Posso consigliare degli esercizi specifici o posso anche visionarli preparando delle schede di recupero. L’obiettivo è che, quando ci ritroviamo il martedì per allenarci insieme, siano già in una buona condizione fisica che gli consenta di lavorare adeguatamente in vista della partita, che potrebbe essere eventualmente il mercoledì o la domenica successiva”.
Come gestite la pressione di mantenere la testa della classifica e come riuscite a mantenere alta la motivazione?
“Quello che ci diciamo tutte le domeniche è che noi non guardiamo la classifica, ma quello che ci interessa è di fare sempre una buona prestazione sia dal punto di vista fisico che da quello tecnico tattico. Abbiamo parlato di fisicità, ma non va dimenticato che la partita viene poi preparata dal mister in maniera perfetta sulla base della conoscenza di ciascun giocatore e del terreno di gioco. Quindi c’è dietro uno studio molto approfondito. Il fatto che siamo in testa alla classifica sicuramente non è un caso, alla base c’è un lavoro importante che portiamo avanti giorno dopo giorno. Diciamo che stiamo continuando a vivere il campionato così come facevamo all’inizio, quando non sapevamo contro chi saremmo andati a giocare. Cerchiamo di fare bene partita dopo partita, senza considerare chi è l’avversario, per noi ogni sfida è importante e vale tutto”.
C’è molta sintonia tra lei, mister Mobili e il Team Manager Marco Bruni. Cosa ci può raccontare al riguardo?
“Con mister Mobili sono tantissimi anni che lavoriamo insieme. Ci siamo conosciuti nel 2012, forse anche qualche mese prima, a Castelfidardo dove poi abbiamo vinto due campionati di seguito. Ci siamo separati per pochi periodi, c’è una collaborazione che va ben oltre l’ambiente calcistico. Ci sentiamo tutto l’anno, anche d’estate, per coordinarci in vista del futuro e tutto il resto, e posso dire che con lui è diventato quasi una cosa facile. Per quanto riguarda il Team Manager Marco Bruni, così come il Direttore Sportivo Ivan Menghi, li ho conosciuti la scorsa stagione appena arrivato al Chiesanuova ed era la prima volta che avevo il piacere di lavorare con loro. Sottolineo piacere perché, a livello professionale, sono due persone che si dedicano completamente al lavoro e non ti fanno mai mancare nulla. Ma non è solo una questione di professionalità: anche a livello umano, sono sempre pronti a dare il loro supporto, sia a me che ai ragazzi, offrendoci un aiuto costante e prezioso. Sommando tutto questo si va a creare un’armonia che poi ritroviamo anche la domenica in campo”.
A livello personale, quali sono gli aspetti su cui punta maggiormente? Si è prefissato un obiettivo?
“Come dico ogni anno, il mio obiettivo personale è allineato completamente con quello che condivido con tutta la società, con il mister e con il resto dello staff. Prima di tutto voglio riuscire a far stare bene i ragazzi, perché la mia funzione primaria è quella di lavorare sulla salute della squadra. E poi, oltre a questo, cercare di aumentare la loro performance per far sì che vengano fuori al meglio in quello che per qualcuno è un lavoro e per qualcuno è uno sport, ossia nel gioco del calcio”.
Author: Angelica Mancini
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