Le parole del Presidente dopo le elezioni regionali
“L’Umbria già alle elezioni amministrative aveva denotato un cambio alla vita di tante città, penso Terni, Spoleto, Perugia. Nella Regione Marche il trend è praticamente l’inverso e tante città che erano state governate dal centrosinistra sono passate al centrodestra o a organizzazioni civiche vicine al centrodestra“. La differenza viene rimarcata dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, a margine del Consiglio regionale, rispondendo alle domande dei cronisti sull’esito del voto in Emilia Romagna e Umbria che ha visto prevalere il centrosinistra nel primo caso con una conferma, nel secondo in discontinuità.
Nelle Marche le elezioni sono previste ad ottobre o novembre del 2025. “Per l’Emilia Romagna – osserva il governatore – era un risultato credo in tendenza con la storia della Regione stessa. Per l’Umbria è un risultato che porta a una discontinuità e deve evidenziare anche il fatto che i cittadini hanno sempre ragione, quando votano in una maniera piuttosto che in un’altra, e chiedono una discontinuità, evidentemente hanno evidenziato il malcontento poi scaturito in questo nuovo insediamento per il presidente di Regione”.
L’elemento più “preoccupante”, afferma, “è quello della partecipazione: dobbiamo capire come agevolare la partecipazione dei cittadini nei mandati e nelle elezioni. Non significa che c’è una minore legittimazione di chi vince ma non dobbiamo abituarci a una così bassa partecipazione che invece preoccupa”. Il governatore sottolinea le “mille variabili” che incidono sul risultato ma rimarca come altri elementi importanti siano “l’influenza amministrativa sui territori” e “le cose fatte”.
“Ogni regione – prosegue – va colta e letta in un contesto territoriale. Penso al lavoro nostro che mi rende particolarmente soddisfatto almeno dal punto di vista delle riforme e dei risultati che iniziamo a vedere”; cita le “infrastrutture”, le “centinaia di milioni di euro messe in campo per imprese ed enti locali sulla programmazione europea 21-27 che ci vedono primi per i pagamenti su fondi Fse+ e tra i primi sui Fesr a livello nazionale”; ma anche “la legge del Governo del territorio e lo sforzo enorme sulla sanità” con “le riforme delle aziende sanitarie” che saranno seguite “dall’approvazione dagli atti aziendali”. Rispetto al pre-pandemia, afferma, “stiamo ottenendo risultati importanti nelle liste d’attesa diagnostiche e ospedaliere, questo evidenzia un efficientamento del sistema”.
“Quindi – conclude Acquaroli – la lettura delle Marche va data nelle Marche con le vicende che le riguardano. C’è nelle Regionali un’influenza politica, il contesto nazionale e internazionale può avere un impatto ma da leggere nelle dinamiche territoriali”. (ANSA)