Salari fermi, risparmi in crescita: Ancona e Macerata fra le prime 50 città italiane nel rapporto di Job Pricing

L’indagine pubblicata oggi su Libero

La geografia delle buste paga è molto differenziata in senso geografico. Il quotidiano Libero in edicola oggi propone qualche riflessione sulla situazione del mercato italiano.
La retribuzione annua lorda è in media di 31.692 euro in Lombardia (con una punta di 34.302 euro a Milano), mentre scende a 24.622 euro lordi annui in Calabria. La Regione Marche in una graduatoria su base nazionale si trova all’undicesimo posto con una retribuzione annua lorda di 28.169 euro. Tra le regioni del Centro Italia, invece, si trova al quarto posto, davanti solo all’Umbria di poco più di duemila euro.

In Lombardia, al lordo, si guadagnano oltre 31mila euro l’anno.  Al secondo posto c’è il Trentino-Alto Adige con 30.786 euro di media. Segue l’Emilia-Romagna “ferma” a 30.455. All’ultimo posto la Calabria, 24.622 euro, risalendo troviamo Basilicata (24.906) e Molise (25.136). Ricordiamo che stiamo parlando di numeri lordi. Bisogna sottrarre le tasse e i contributi. Così alla fine ne esce un salario di circa 1.200 euro. Il divario tra Nord e le Regioni meridionali si affievolisce in quanto al Sud la vita costa meno. In generale quasi tutti gli stipendi, dal dirigente all’operaio, sono fermi.

Dopo il 2011 siamo finiti in una depressione economica da cui sembra non ci sia una concreta via d’uscita, perciò sempre più italiani, ormai in totale clima di sfiducia, invece che spendere risparmiano. Dal 2008, anno dello scoppio della grande crisi mondiale, gli italiani hanno iniziato una corsa in Banca per depositare i soldi. Il top del risparmio è a Milano che stacca nettamente tutti gli altri capoluoghi di provincia con una media pro capite di depositi pari a ben 57796,6 euro a fronte di una media nazionale di 21460,9 euro. Crotone, all’ultimo posto, fa segnare appena 9500 euro.

La media pro capite dei depositi ad Ancona è di 25.152 euro.  Complessivamente nei conti italiani sono stati messi al sicuro ben 1.200 miliardi di euro. Mezzo debito pubblico. E non ci mettiamo a contare gli altri 2mila miliardi investiti nei fondi o il patrimonio immobiliare. Nella graduatoria provinciale dei depositi, riportata da Il Sole 24 Ore, Milano è al primo posto, seguita dalla capitale, Ancona è al posto ventisette. Macerata si attesta, invece, al 30° posto nella graduatoria nazionale con una media di depositi pro capite pari a 24.388,1 euro con una variazione fra il 2008 e il 2018 pari al 102 per cento. Le altre tre province marchigiane sono tutte oltre il cinquantesimo posto.

Agli ultimi cinque posti invece compaiono quattro capoluoghi siciliani (Enna, Catania, Siracusa, Trapani) e, fanalino di coda, Crotone (9.500 euro per abitante parcheggiati in banca).
Perciò gli italiani non consumano, risparmiano. Se le buste paga sono immobili e lo Stato non genera fiducia è difficile che la situazione cambi: il dato comune è un Paese che si blocca.
Illuminante il raffronto fra il reddito di cittadinanza e i minimi contrattuali previsti dai principali contratti collettivi di lavoro. Il sussidio di cittadinanza vale il 58% del netto annuo per le retribuzione minima del contratto collettivo del terziario di Confcommercio e il 61% del contratto applicato da Confindustria per i metalmeccanici. “Il reddito di cittadinanza”, puntualizza il rapporto di Job Pricing, “equivarrebbe a un salario da lavoro dipendente al livello minimo per un part time che, a seconda del contratto collettivo, andrebbe dal 58 al 63%”.

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